TORINO

Meloni: "Altro che fusione... Fiat s'è fatta comprare dai francesi"

Tavares: "Il risultato è che a Mirafiori, dove si produce la 500e abbiamo perso quote di mercato"

Meloni: "Altro che fusione... Fiat s'è fatta comprare dai francesi"
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Nella giornata di ieri, mercoledì 24 gennaio 2024, durante il "Question Time" la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) è intervenuta sul tema dell'automotive rispondendo ad un'interrogazione di Matteo Richetti (Azione).

"Vogliamo tornare a produrre un milione di veicoli l'anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana. Abbiamo modificato le norme, – ha aggiunto – da una parte incentivando chi torna a produrre in Italia e dall'altra scoraggiando chi delocalizza, che dovrà restituire ogni benefici.

Penso anche allo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall'Italia o alla fusione che celava un'acquisizione francese dello storico gruppo italiano: tanto che oggi nel cda di Fca siede un membro del governo francese, non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengono maggiormente in considerazione le istanze francesi rispetto a quelle italiane".

Giorgia Meloni

La risposta di Carlo Tavares, Amministratore delegato di Stellantis: 

"Il risultato è che a Mirafiori, dove si produce la 500e abbiamo perso quote di mercato e produzione. Abbiamo più di 40.000 dipendenti in Italia che lavorano molto duramente per adattare l'azienda alla nuova realtà secondo quanto deciso dai politici. Sono pieni di talento. Non credo che i dipendenti italiani abbiano apprezzato questi commenti, Non credo che sia corretto nei loro confronti" afferma Tavares. In questo momento stiamo investendo moltissimo nelle tre gigafactory europee, di cui una è in Italia a Termoli, dove stiamo trasformando lo stabilimento in una gigafactory. E cosa otteniamo? Critiche. Non credo che i dipendenti italiani lo meritino.

Chiediamo al governo da nove mesi di sostenerci nella produzione di veicoli elettrici. Se vogliamo raggiungere il traguardo di un milione di veicoli prodotti, dobbiamo avere sostegni alla produzione. Vorrei ringraziare il governo che lancerà a febbraio i nuovi incentivi, ma abbiamo perso nove mesi. A Mirafiori, dove si fanno solo auto elettriche, avremmo potuto produrre di più", afferma l'amministratore delegato di Stellantis. Questo non significa che il confronto aperto con il governo - il primo febbraio è convocato il tavolo automotive al ministero delle imprese e del made in Italy - si fermerà: "Il dialogo andrà avanti, non c'è nessuna demagogia. E' un dialogo permanente, le discussioni sono continue".

Al ministro Urso, che insiste sulla necessità dell'arrivo di un secondo produttore di auto in Italia, Tavares replica:

"Se il governo vuole portarlo, lo faccia. Siamo pronti a lottare, a competere, i nostri dipendenti sono pronti, ma bisogna pensare anche alle conseguenze. Noi vogliamo proteggere gli stabilimenti italiani. Vedremo poi le conseguenze, vedremo se sarà stata una scelta buona, una decisione positiva per l'Italia.

Oggi i veicoli elettrici non sono accessibili per la classe media e hanno volumi limitati anche perché è limitato il numero delle batterie. Bisogna tenere conto del fatto che 'la tecnologia elettrica costa il 40% di più di quella termica. Noi siamo sulla buona strada per ridurre i costi grazie alla competenza delle nostre persone. I nostri fornitori, però, dovranno ridurre i costi del 40% per contribuire anche loro alla riduzione dei costi e rendere accessibili i mezzi elettrici a tutti". A chi parla dell'ipotesi di 'un congelamento' della produzione del crossover elettrico Opel Manta a Melfi, Tavares risponde che il futuro dello stabilimento lucano "non è a rischio a prescindere dai modelli che vi saranno prodotti". Nel 2023 Stellantis si è confermata leader del settore dei veicoli commerciali leggeri sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, sia in Italia con una quota del 45,5%, dove il marchio Fiat Professional guida le vendite con il 26,1%, grazie soprattutto al Ducato".

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