La provincia di Torino sempre più piegata dalle crisi aziendali

La provincia di Torino è sempre più in crisi dal punto di vista occupazionale. Si perché ci sono diverse aziende che rischiano di chiudere definitivamente i battenti, lasciando a casa tantissimi lavoratori e lavoratrici.

A rischio numerosi posti di lavoro

Lear di Grugliasco, Te Connectivity di Collegno, Fir Fulda Srl di Sant'Ambrogio di Torino, il caso del punto vendita Obi di Rivalta di Torino (alcuni dei 27 dipendenti hanno trovato già una nuova occupazione), ex Embraco (tranne quest'ultima chiusa da tempo) sono tutte aziende che, come dicevamo, rischiano di lasciare a casa tanti, troppi dipendenti che hanno a loro volta famiglie con figli o che sono monoreddito.

I licenziamenti oltre a mettere in difficoltà tante persone che lavorano per vivere dignitosamente, creano incertezza, paure, ansie e problemi economici importanti.

Il deputato torinese, Antonino Iaria (M5s), nei giorni scorsi ha fatto un intervento in Parlamento sulla situazione che sta vivendo l'area del Torinese e in particolare sulla vicenda della Te Connectivity di Collegno:

"Oggi, 28 novembre 2023, in aula, ho sollevato il grido d'allarme per la decisione di Te Connectivity di chiudere lo stabilimento di Collegno nel 2025, con 223 lavoratori a rischio. Te Connectivity dice che è per la riorganizzazione, ma sembra una delocalizzazione massiccia negli USA e in Cina, coinvolgendo pure Svizzera, Gran Bretagna e Spagna. Non va bene. Ho chiesto alla regione di mettersi in moto, aprire un tavolo con il Ministero del Lavoro, e fare pressione su Te Connectivity per mantenere il sito di Collegno. Ci sono impegni presi nel 2022 da rispettare! Serve un'immediata azione per fermare questa brutta storia di licenziamenti e proteggere i posti di lavoro. La proposta di delocalizzazione sarebbe un danno enorme per il nostro territorio e per il sistema industriale del nostro paese".