FINALMENTE

Il gianduiotto di Torino ottiene dopo una lunga battaglia l'IGP

il cioccolatino tanto apprezzato in Italia e nel mondo da grandi e piccini vanta un giro d'affari enorme: circa 200 milioni di euro l’anno

Il gianduiotto di Torino ottiene dopo una lunga battaglia l'IGP
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Nella giornata di martedì 20 febbraio 2024, si è tenuto un tavolo tra Regione e il comitato promotore e il riconoscimento Giandujotto di Torino Igp e Lindt Caffarel.

200 milioni di euro all'anno

Un incontro molto importante dato che il cioccolatino tanto apprezzato in Italia e nel mondo, da grandi e piccini, vanta un giro d'affari enorme: circa 200 milioni di euro all’anno.

L'oggetto del contendere tra chi dal 2017 lotta per ottenere l'Igp (indicazione geografica protetta) e la multinazionale svizzera Lindt altro non è che la ricetta originale.Il colosso svizzero, che detiene il marchio Caffarel (proprio quello dell’inventore ufficiale del cioccolatino contestato), vorrebbe infatti che tra gli ingredienti previsti dal disciplinare fosse inserito anche il latte.

Latte sì, latte no

Peccato che quando è stato creato il gianduiotto il latte in polvere non c'era, ed ecco perché la richiesta di aggiungerlo adesso (diminuendo la presenza della nocciola) risulta inaccettabile per i mastri cioccolatai piemontesi che nel corso dell'ultima edizione di CioccolaTo a Torinohanno sollevato la questione sottolineando come il vero gianduiotto sia da sempre composto unicamente da nocciola, zucchero e cacao.

Ma il caso è tutt'altro che semplice visto che la multinazionale Lindt ha acquisito Caffarel salvandola da probabile morte.

Una nota dell’azienda:

Caffarel è universalmente riconosciuta come azienda inventrice del Gianduiotto e detiene il marchio storico “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino”, registrato nel 1972 ed inserito nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, curato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nel marzo 2022, un comitato di produttori di cioccolato piemontesi ha presentato alla Regione Piemonte la richiesta di registrazione dell’indicazione geografica protetta: “Gianduiotto di Torino IGP”. 

Caffarel non è stata coinvolta nella definizione della ricetta allegata alla proposta di IGP, e non ha mai chiesto di cambiarla. A questo proposito si specifica che, nonostante in Caffarel vengano prodotte più versioni del Gianduiotto – con e senza latte – la presenza del latte è considerata come un elemento distintivo del Gianduiotto classico di Caffarel, riconosciuto e amato dai consumatori in tutto il mondo.

L'azienda, inoltre, non ha mai presentato opposizione alla proposta IGP per il gianduiotto. Caffarel si è solo limitata a osservare che la ricetta proposta dal Comitato avrebbe escluso del tutto i prodotti Caffarel. Inoltre, la registrazione del nome “Gianduiotto di Torino IGP” avrebbe potenzialmente messo a rischio la possibilità per Caffarel di continuare ad utilizzare il proprio marchio “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino”.

L’azienda ha avuto l’opportunità, in questi mesi, di interloquire con le Istituzioni locali e gli stakeholder competenti e questo processo è culminato con la convocazione di un tavolo di confronto presieduto dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

IL MEETING DEL 20 FEBBRAIO 

Durante l’incontro è emersa la possibilità di stringere un accordo condiviso con i membri del Comitato e le Istituzioni presenti che permetterà da un lato di registrare l’IGP Gianduiotto di Torino e dall’altro di mantenere il marchio storico “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino” e i prodotti realizzati nello storico stabilimento di Luserna San Giovanni.

“Siamo molto soddisfatti dell’incontro che si è svolto oggi presso il Palazzo della Regione Piemonte alla presenza del Presidente Alberto Cirio e di alcune le aziende produttrici del gianduiotto in Piemonte, che tengo a ringraziare per l’ascolto e la condivisione delle reciproche istanze.” afferma Benedict Riccabona, CEO di Lindt & Sprüngli Italia. “Confidiamo di poter presto arrivare al raggiungimento di un accordo condiviso per la valorizzazione del gianduiotto in Italia e nel mondo. Continueremo nelle prossime settimane le conversazioni con la Regione Piemonte, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il Comitato promotore, sugli aspetti tecnici necessari per formalizzare il consenso emerso".

L'azienda Guido Gobino in un comunicato stampa fa sapere:

"Il Comitato Giandujotto Torino IGP ringrazia Lindt & Sprüngli s.p.a. per l'accordo raggiunto a seguito della riunione che si è svolta presso la sede della Regione Piemonte lo scorso 20 febbraio e per l'attenzione dimostrata verso le aziende del territorio.
Detto accordo, che prevede la coesistenza dei marchi storici della Caffarel e l'IGP del Giandujotto di Torino, rappresenta la giusta ed equa valorizzazione delle istanze portate avanti dalle parti.
Il Comitato sta già lavorando con il Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare per dare corso alle intese raggiunte. Il confronto tra Comitato del Giandujotto Torino IGP e Lindt & Sprüngli s.p.a. ha fatto prendere piena coscienza di quanto il Giandujotto sia un prodotto rappresentativo del tessuto sociale ed imprenditoriale del Piemonte.
Lindt & Sprüngli s.p.a., con i suoi storici marchi Caffarel, rappresenta la storia della cioccolateria piemontese e pertanto il Comitato la considera un'azienda strategica per la valorizzazione e la promozione del Giandujotto.
La volontà delle parti e l'impegno delle istituzioni, in particolare quello del Presidente della Regione Alberto Cirio e di Mauro Rosati in rappresentanza del Ministro Lollobrigida, hanno reso possibile questo importante traguardo. Ora spetta a tutte le aziende cioccolatiere del Piemonte scrivere insieme un nuovo capitolo della storia del Giandujotto".

Guido Gobino

Il gianduiotto, o giandujotto (giandojòt in piemontese) è un cioccolatino a forma di prisma a base rettangolare composto con cioccolata denominata gianduia. Solitamente è avvolto in carta dorata o argentata. Viene ottenuto impastando il cacao amaro e lo zucchero con la famosa nocciola Tonda Gentile del Piemonte, rinomata per la sua qualità. È incluso tra i prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi.

Il famoso cioccolatino fu prodotto per la prima volta dalla nota azienda dolciaria torinese Caffarel nello storico stabilimento di Borgo San Donato e presentato al pubblico nel carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja.

Le sue origini si riconducono a motivazioni storico-politiche ben precise: con il blocco napoleonico (Blocco Continentale), le quantità di cacao che giungevano in Europa erano ridotte e con prezzi esorbitanti ma ormai la richiesta di cioccolato continuava ad aumentare. Michele Prochet decise allora di sostituire in parte il cacao con un prodotto molto presente, come detto, nel territorio: la nocciola.

Nella fabbrica di Luserna San Giovanni fabbrica viene attualmente prodotto il celebre 'Gianduia 1865'. L'autentico Gianduiotto di Torino', registrato come marchio storico di interesse nazionale presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il Gianduiotto

Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio su Facebook fa sapere:

"Abbiamo riunito in Regione allo stesso tavolo il comitato promotore del riconoscimento Giandujotto di Torino Igp e Lindt Caffarel. Insieme abbiamo individuato un percorso che consenta di riconoscere la storicità del marchio Giandujotto di Torino e anche le aspirazioni dei produttori artigianali con l’obiettivo di proteggere e promuovere insieme una delle nostre eccellenze dolciarie e i suoi produttori".

Alberto Cirio
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