Gigafactory addio, Fiom Torino: "Gli Agnelli se ne lavano le mani"
Il battagliero sindacalista Ugo Bolognesi commenta negativamente la decisione di Stellantis e tira in ballo la... "royal family".
Annullata la Gigafactory a Torino, sindacati in rivolta e mondo politico preoccupato. L'esponente di spicco della Fiom Cgil Ugo Bolognesi non ha peli sulla lingua e, come al solito, chiama le cose col loro nome. La decisione di insediare la grande fabbrica di batterie per auto elettriche in Molise anziché a Mirafiori, secondo il battagliero sindacalista, è segnale che Torino non ha futuro nel settore dell'auto. Parte della colpa, in questa fattispecie, sarebbe anche se non soprattutto della famiglia Agnelli e dell'entourage aziendal-amministrativo. Così Bolognesi che punta l'attenzione su Torino dopo essersi rallegrato per Termoli:
"Vorrei capire che futuro avrà Torino se Stellantis si disimpegna. La royal family (Agnelli, ndr) se ne lava le mani. Dovrebbero invece provare qualcosa per Torino: se non gratitudine, almeno un legame con la nostra città. Invece niente, sembra che pensino solo ai numeri di bilancio. Di questo passo stanno indirizzando Mirafiori sul viale del tramonto. Do solo un dato, incontestabile e tremendo: l'età media dei lavoratori di Mirafiori è di 54 anni. Non c'è stato ricambio generazionale e questo è gravissimo: chi lavora lì presto andrà in pensione e nessuno prenderà il suo posto".
Insomma, sembra la conferma di un trend poco tranquillizzante: gli Agnelli prima, Fca poi e Stellantis adesso sono davvero intenzionati a spostare il baricentro dell'automotive italiano altrove? Bolognesi non ha dubbi: "Ce n'eravamo già accorti negli ultimi dieci anni, purtroppo questa è stata la conferma".