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Licenziamenti ex-Embraco: il presidio in Piazza Castello sotto la sede della Regione

Per sensibilizzare la politica sul dramma di 400 famiglie che rischiano il lastrico. Sotto accusa il ministro Orlando poco "decisionista".

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Presidio fisso per non dimenticare la vicenda ex-Embraco, con i suoi 400 lavoratori a Riva di Chieri che aspettano il licenziamento e i circa cento della gemella Wanbao-Acc (Belluno) che temono la stessa sorte. Ecco il "picchetto" di stamattina martedì 18 maggio 2021 davanti alla Regione.

Un momento del presidio

Tenere alta l'attenzione

I lavoratori vogliono tenere alta l'attenzione, com'è giusto, per questa vera e propria grana sindacale che si intreccia con fallimenti giudiziari e con politici forse non proprio... "vigorosi" nel prendere iniziative. Così, la spinta ancora una volta viene dal basso: i lavoratori stessi e i sindacalisti che li rappresentano hanno promosso un presidio permanente in Piazza Castello a Torino in modo da tenere sempre desta l'attenzione dell'opinione pubblica verso il dramma di queste 400 famiglie. Che, sarà il caso di ricordarlo, dal 22 luglio non usufruiranno più della Cassa Integrazione sostituita dalla procedura di licenziamento. Sono anche già state recapitate le lettere e PrimaTorino ne ha dato resoconto. Adesso la decisione di presidiare permanentemente un pezzo così importante della città, in un quartiere signorile e sotto i riflettori, per ricordare a tutti che il problema ex-Embraco è tutt'altro che risolto.

Il comunicato minaccioso

Così il comunicato diramato a riguardo dalle sigle Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Rsu di fabbrica:

"Un presidio permanente sotto la sede della Regine Piemonte in Piazza Castello per chiedere al Governo di garantire un futuro ai 400 lavoratori ex-Embraco. E' l'iniziativa che parte in attesa dell'incontro convocato dal presidente Alberto Cirio per mercoledì 19 maggio alle ore 10. I lavoratori chiedono certezze sul prosieguo del progetto Italcomp, finora unica soluzione individuata per mettere in sicurezza i 400 addetti torinesi (...). Con il presidio permanente i lavoratori vogliono ricordare al Governo che, in mancanza di soluzioni adeguate, il 23 luglio saranno tutti licenziati. In attesa dell'incontro convocato da Cirio i lavoratori monteranno delle tende in piazza e nei prossimi giorni valuteranno in che maniera dare seguito alle iniziative di lotta".

Chiorino sì, Orlando no

Certo l'ultima frase non lascia proprio adito a ipotesi di tranquillità... Ma va anche detto che i lavoratori di pazienza ne han già portata tanta! E prendersela con i politici non sembra aver pagato. Fra l'altro, il presidio sotto la sede della Regione sembra tutto fuorché un velato attacco a Cirio & C. Infatti, a onor del vero, la battagliera assessora regionale Elena Chiorino (Fratelli d'Italia) è stata fra i più attivi nel fiancheggiare le richieste di sindacalisti e lavoratori. Che qualche critica, invece, l'hanno esternata ad esempio nei confronti del ministro Andrea Orlando (Pd) accusato di non aver preso posizione in maniera abbastanza energica con Inps e curatela fallimentare. E quindi, nelle ultime ore, la decisione di posizionare un presidio fisso in centro per non far cadere nel dimenticatoio la vicenda dell'ex-Embraco.

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