Diventa una questione di partito?

Ex-Embraco: Pd piemontese al vetriolo contro il ministro leghista Giorgetti

Il titolare del dicastero allo Sviluppo Economico (Giancarlo Giorgetti della Lega) viene dipinto come "grande assente" dai seguaci di Letta.

Ex-Embraco: Pd piemontese al vetriolo contro il ministro leghista Giorgetti
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Vicenda ex-Embraco: attacco a testa bassa del Pd piemontese contro il ministro dell'Economia. In un momento cruciale delle vertenze sindacali e lavorative, ore decisive per circa 400 lavoratori che rischiano il posto, proprio su questo gli esponenti dem sferrano un'offensiva politica contro il ministro della Lega Giancarlo Giorgetti.

Il "grande assente"

Al termine di una partecipata manifestazione, Paolo Furia ed Enzo Lavolta hanno diramato un durissimo comunicato accusando il titolare leghista del dicastero allo Sviluppo Economico di rivestire i panni del "grande assente" nelle trattative. Così i due seguaci di Letta spiegano l'attacco del Pd contro il ministro per la vicenda ex-Embraco:

"Grande assente è il ministro Giorgetti. Questa è la seconda volta in tre settimane che i lavoratori ex Embraco gruppo Whirpool scendono in piazza. Le loro richieste sono concrete: la finalizzazione di un piano industriale (il Partner è stato individuato) e la garanzia sugli ammortizzatori sociali. Desta stupore e preoccupazione la mancata convocazione di un tavolo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giorgetti (Lega). Infatti occorre adottare rapidamente un piano di rilancio e una politica industriale conseguente che consenta, anche attraverso un accesso agevolato alla liquidità, al partner industriale di procedere. Il Pd si unisce a questa lotta, facendo proprie le rivendicazioni dei lavoratori e farà il possibile per smuovere la situazione".

C'è preoccupazione

C'è ovviamente grande preoccupazione in tutta la comunità per il destino di questi 400 lavoratori (398 per la precisione). La vicenda si pone all'attenzione dell'opinione pubblica nel momento in cui fallisce il progetto Italcomp, ovvero la fusione fra ex-Embraco (Riva di Chieri) e una ditta di Belluno (Wambao-Acc). Il tutto dovuto a un cavillo della Commissione Europea che si era messa di traverso sull’utilizzo di alcuni finanziamenti statali. Da quel momento lo stallo ha peggiorato la situazione economico-produttiva delle aziende e si è giunti oggi a questa situazione drammatica. Anche il mondo ecclesiastico ha preso le parti dei lavoratori. Il vescovo monsignor Cesare Nosiglia ha invitato un dipendente ex-Embraco a presentare le intenzioni durante la Santa Messa di Pasqua. Il porporato ha anche pronunciato parole inequivocabili durante l'omelìa:

"C’è un problema che mi sta molto a cuore e di cui dobbiamo tutti preoccuparci e partecipare con la preghiera e la solidarietà: penso ai molti lavoratori in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro (...). Era giunta dal Governo un’assicurazione molto forte: nemmeno un euro sarà perso dai risparmiatori. Vorrei che con la stessa forza e impegno si dicesse oggi: nemmeno un lavoratore perderà il posto di lavoro".

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