E' morto Cesare Romiti uno dei simboli della Fiat
E' stato il secondo presidente non appartenente alla famiglia Agnelli. Tanti gli incarichi nel corso di una lunghissima carriera.
È morto nella sua casa di Milano oggi, martedì 18 agosto 2020, a 97 anni, Cesare Romiti, considerato per il suo percorso professionale uno dei simboli della storia economica italiana e in particolare torinese, grazie alla Fiat.
Solo due i presidenti Fiat non della famiglia Agnelli
Nato a Roma nel 1923, suo padre è un impiegato delle Poste, è stato lo storico braccio destro dell'avvocato Gianni Agnelli alla guida della Fiat. Del gruppo automobilistico è stato amministratore delegato dal 1976 e successivamente anche presidente.
Nella storia della Fiat, Romiti è stato il secondo presidente non appartenente alla famiglia Agnelli, mantenendo l'incarico fino a 75 anni, nel giugno del 1998.
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La marcia dei quarantamila quadri FIAT
L'episodio che ha caratterizzato la guida Romiti alla Fiat e di certo la marcia dei 40.000 il 14 ottobre del 1980 quando impiegati e quadri dello stabilimento di Mirafiori scesero in piazza per protestare contro i picchetti degli operai che non accettavano i licenziamenti decisi dallo stesso Romiti.
In migliaia sfilarono per le strade del capoluogo piemontese in segno di protesta contro i picchettaggi che impedivano loro, da 35 giorni, di entrare in fabbrica. La manifestazione ebbe come effetto diretto quello di spingere il sindacato a chiudere la vertenza con un accordo favorevole alla FIAT.
Gemina, Impregilo, Rcs... e anche la Cina
Dopo l'uscita da Fiat, Romiti guida Gemina, cassaforte che controlla Rizzoli e Corriere della Sera, più la società di costruzioni Impregilo. Presidente di RCS dal 1998 fino al 2004, poi entra nel patto di sindacato degli aeroporti di Roma.
Nel 2003 Romiti costituisce la Fondazione Italia Cina è proprio ai rapporti tra Italia e Pechino dedica l'ultima parte del suo percorso lavorativo.