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Crisi profonda per le imprese di Torino e provincia, si salvano solo il settore alimentare e l'ambiente

Per oltre il 40% delle imprese i livelli di produzione, ordini e fatturato continueranno a contrarsi

Crisi profonda per le imprese di Torino e provincia, si salvano solo il settore alimentare e l'ambiente
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Non è un buon periodo per gli imprenditori torinesi e i segnali per il futuro non sono incoraggianti.

La sintesi dell’indagine congiunturale di metà anno dell’Ufficio studi di Api Torino guidata dal responsabile Fabio Schena dipinge un quadro nero: i primi sei mesi del 2024 hanno fatto virare tutti gli indici principali in negativo. Purtroppo però anche le prospettive non sono rosee.

Cosa dicono i dati di Api Torino

Per oltre il 40% delle imprese i livelli di produzione, ordini e fatturato continueranno a contrarsi. In particolare, il saldo sulla produzione è atteso in calo al -34,2%, mentre il saldo relativo alla raccolta degli ordini è previsto al -27,6%. Rispetto a marzo 2024, il saldo ottimisti-pessimisti perde 20 punti percentuali e registra -19,3%.

Per le imprese della filiera della mobilità (manifatturiere e di servizi) il grado di fiducia scende sotto il -30%. In sofferenza anche le imprese che operano nelle costruzioni (-20%) e nell’industria (-20,6%).

Gli unici settori in cui gli imprenditori appaiono ottimisti sono il food (+11,8%) e l’ambiente (+18,2).

Il 35,7% delle imprese ha in programma nuovi investimenti. Per il 17% l’occupazione è prevista in calo, segnando per i prossimi sei mesi un saldo negativo del -8,5%. Il 18,4% delle imprese prevede l’impiego di ammortizzatori sociali. Il 36,2% ha in programma nuove assunzioni, in calo rispetto al 41% del semestre precedente e al 45,7% di 12 mesi fa.

Le parole del presidente Api Fabrizio Cellino

Di fronte a questi dati preoccupanti, il presidente Api Fabrizio Cellino dichiara:

"E' necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del territorio. L’impatto delle crisi internazionali e la scarsa incisività delle politiche industriali nazionali stanno facendo colare a picco il nostro sistema industriale. I dati indicano chiaramente l’importanza di intensificare le relazioni con l’estero per diversificare i mercati.
Dopo la brusca frenata nella seconda parte del 2023, l’economia torinese non mostra segnali di ripartenza."

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