TORINO

Automotive, i sindacati: "In oltre un anno il tavolo del MIMIT non ha prodotto alcun risultato"

Il ministro Urso: "Stellantis si assuma responsabilità rilancio auto italiana"

Automotive, i sindacati: "In oltre un anno il tavolo del MIMIT non ha prodotto alcun risultato"
Pubblicato:

"A Stellantis oggi chiediamo che si assuma la responsabilità sociale del rilancio dell'auto italiana".

È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro Adolfo Urso nel corso del tavolo Stellantis tenutosi al Mimit ieri (giovedì 14 novembre 2024), al quale hanno partecipato per conto dell'azienda la vicepresidente della comunicazione di Stellantis Italia, Daniela Poggio, il responsabile delle risorse umane e della relazioni industriali, Giuseppe Manca, e la managing director, Antonella Bruno.

Presenti i sindacati

Presenti i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Ugl metalmeccanici, Acqcfr, Fismic, Anfia, e Regioni dove sono presenti gli stabilimenti del gruppo (Piemonte, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna).

"Gianni Agnelli - ha proseguito il ministro Urso citando le parole dell'Avvocato - disse: 'Tutto quello che ho, l'ho ereditato. Ha fatto tutto mio nonno. Devo tutto al diritto di proprietà e al diritto di successione, io vi ho aggiunto il dovere della responsabilità'. Chiediamo un vero, significativo e chiaro piano industriale, che entri nel dettaglio di ogni stabilimento in Italia e che preveda un significativo aumento degli investimenti nel nostro Paese. È questa la posizione del sistema Italia non solo del governo'.

Come dimostrano le mozioni parlamentari approvate alla Camera e lo stesso sciopero dei sindacati, vi è una condivisione generale, una piena unità di intenti, dal Parlamento ai sindacati, dalle Regioni alla filiera della componentistica, tutti chiediamo insieme che Stellantis si impegni concretamente per il rilancio dell'industria dell'auto e per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Il sistema Italia, non questo governo o questo ministro, chiede a Stellantis con forza di scommettere sul nostro Paese.
Di dare all'Italia quello che l'Italia ha dato alla Fiat. Se il piano industriale risponderà a queste esigenze noi ci siamo, daremo il massimo sostegno.

Servono indicazioni e dati precisi, impegni sulle risorse e sui nuovi modelli, investimenti sulla ricerca e sulla formazione, sulle nuove piattaforme produttive e quindi sulla componentistica. Serve un piano Italia, chiaro e strategico. Noi siamo disposti a mettere in campo ciò che è necessario per sostenere questo sforzo, con politiche nazionali appropriate, anche per quanto riguarda l'energia, e con politiche europee adeguate. Abbiamo cambiato il regolamento Euro 7, ora abbiamo più forza per cambiare il percorso del green deal. Ma dobbiamo sapere subito se Stellantis crede nell'Italia e scommette davvero sull'Italia. Basta polemiche - ha concluso - ma anche basta elusioni".

Ficco, UILM: "In oltre un anno il tavolo del MIMIT non ha prodotto alcun risultato"

"In oltre un anno il tavolo del MIMIT non ha prodotto alcun risultato e a tratti è stato perfino controproducente".

Così Gianluca Ficco, segretario nazionale della UILM, a margine del tavolo tra Stellantis, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e le parti sindacali:

"Chiediamo un'immediata convocazione alla presidenza del consiglio", chiede quindi Ficco, che poi afferma:

"C'è solo un punto su cui siamo d'accordo con il governo. Vale a dire la necessità di cambiare le politiche demenziali dell'Europa sull'elettrificazione dell'auto. Ma siamo assolutamente in dissenso sulla mancanza di una politica industriale".

"Il governo ha annunciato il ripristino per il 2025 di quel fondo tagliato dell'80%, ma è evidente che 200 milioni in più, rispetto a un taglio di oltre 4 miliardi è del tutto insufficiente" sottolinea quindi Samuele Lodi, segretario nazionale FIOM-CGIL, responsabile del settore automotive, a cui fa quindi eco Ferdinando Uliano, segretario nazionale FIM-CISL: "Bisogna alzare il livello di interlocuzione", intendendo quindi che per avere "una spinta in più si va a Palazzo Chigi, sentendo i vertici di Fiat".

Da parte sua Daniela Poggio, vicepresidente Communication & Public Affairs di Stellantis Italia, ha affermato che "Stellantis ha un piano per l'Italia e lotteremo per difendere la nostra leadership".

"In questo momento di transizione - ha aggiunto Poggio - le politiche che garantiscono la stabilità delle regole sono più importanti che mai e i target del 2025 erano noti fin dal 2019, in quanto sono rimasti gli stessi decisi nella legislazione europea 2014-2019. Modificare ora gli obiettivi avrebbe effetti negativi perché l'industria automobilistica opera su tempi molto lunghi. Il piano strategico Dare Forward 2030 prevede la decarbonizzazione entro il 2038 sia dei veicoli sia dei processi produttivi e di raggiungere entro il 2030 la vendita del 100% di veicoli elettrici in Europa e il 50% in Usa. Un investimento di 50 miliardi di euro e quattro piattaforme native elettriche, ma capaci di accogliere le trazioni endotermiche. Modificare la regolamentazione in corsa non è una buona idea perché il mondo non tornerà indietro sulla elettrificazione e l'Italia è un Paese esportatore".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali