TORINO

Tornano le Giornate FAI di Primavera: sarà possibile visitare il Castello di Valperga

In occasione dell'evento l’iscrizione è possibile a quota agevolata, con un contributo libero partecipando all’evento e, fino al 2 aprile, con l’invio di un SMS al 45584

Tornano le Giornate FAI di Primavera: sarà possibile visitare il Castello di Valperga
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Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.

Altrettanto largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire, nascosti e inediti, curiosi e sorprendenti, originali e affascinanti, magari proprio dietro casa: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

«In questi 31 anni di esistenza – sostiene il Presidente del FAI, Marco Magnifico - le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la riduzione di 10 euro su tutte le quote; ad esempio, l’iscrizione individuale sarà a 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali. Inoltre, fino al 2 aprile 2023 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Tra le aperture delle Giornate FAI di Primavera 2023 in PIEMONTE:

TORINO
Palazzo Ferrero d’Ormea – Sede della Banca d’Italia. Ingresso su prenotazione. Il Palazzo è stato costruito nella zona della città oggetto dell'ampio ingrandimento abitativo voluto, nella prima metà del XVII secolo, dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. Suo primo proprietario fu Francesco Maria Broglia, conte di Revello, mentre nella prima metà del Settecento l'edificio fu venduto al marchese Carlo Francesco Vincenzo Ferrero d'Ormea, la cui famiglia ne restò in possesso per quasi un secolo. All'inizio dell' Ottocento fu acquisito dai Conti Balbiano di Viale che lo rivendettero alla Banca d'Italia nel 1852. Il progetto originario è attribuito all'architetto di corte Amedeo di Castellamonte, ma Giuseppe Talucchi negli anni Trenta dell'Ottocento eseguì radicali lavori di ristrutturazione per adattare il palazzo al nuovo uso istituzionale. Nel 1913 la Banca d'Italia incaricò poi Giovanni Chevalley di eseguire grandi lavori strutturali. In occasione delle Giornate FAI di Primavera 2023 sarà possibile visitare il caveau e le stanze di rappresentanza del piano nobile, che conservano pregevoli stemmi araldici, statue in bronzo, dipinti Sette-Ottocenteschi di autori italiani e francesi e arredi che spaziano dal XVI al XVIII secolo. Spettacolari sono i velari in vetro decorato che fungono da volta al grandioso Salone del Pubblico. Palazzo Perrone di San Martino – Sede della Fondazione CRT Ingresso riservato agli Iscritti FAI Il Palazzo, oggi sede di rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, venne costruito negli ultimi decenni del Seicento, nell’area interessata dal grande ampliamento della città verso sud voluto dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. La famiglia Perrone, di antica origine eporediese, lo acquistò nel 1707; dalla prima metà dell'Ottocento e almeno fino all'Unità d'Italia ospitò anche la sede dell'Ambasciata di Francia. Nel 1883 l’edificio fu acquistato dalla Cassa di Risparmio di Torino, che dal 1929 ne operò una profonda ristrutturazione. Un primo restauro fu condotto su progetto dell'architetto Giovanni Battista Borra a fine Ottocento, mentre all'ingegnere Giovanni Chevalley si devono le trasformazioni e l'ampliamento in chiave eclettico-barocca. Della struttura originaria furono salvati  i marmi, le decorazioni e gli affreschi di alcune sale. Le visite proposte durante le Giornate FAI permetteranno di ammirare il monumentale scalone affrescato con l'Apoteosi della casata Perrone e le opere raffiguranti gli dei dell'Olimpo di Michele Antonio Milocco, il Salone di rappresentanza con le Allegorie del Risparmio e della Beneficienza realizzate dal pittore Carlo Gaudina e le tele di Gaetano Ottani. Di notevole pregio è anche la balconata della Galleria, dove si possono osservare i simboli della città, della laboriosità e del risparmio. Distretto Sociale Opera Barolo. Il Distretto Sociale Barolo è un ampio complesso posto nel quartiere Valdocco, costituito da diversi edifici, tra cui un monastero, due chiese, una cappella, un museo, un chiostro e sei giardini. Carlo Tancredi e Giulia, ultimi marchesi di Barolo, dedicarono la loro vita alla prevenzione sociale di donne e bambini, avviando un ampio progetto caritativo, assistenziale ed educativo. Giulia fondò nel 1823 il Rifugio, un ricovero per ex-detenute e donne in difficoltà, a cui si aggiunsero negli anni a seguire il Rifugino, il Monastero delle Maddalene, le Maddalenine, l'Ospedaletto e il Laboratorio di S. Giuseppe. La conceria, acquistata nel 1823 e ampliata dalla marchesa per accogliere le ragazze del Rifugio, fu sostituita alla fine del XIX secolo da un edificio più grande progettato da Carlo Ceppi, mentre il chiostro, il monastero, le due chiese e l'ospedaletto hanno conservato il loro aspetto originario. Durante le Giornate FAI verranno proposte in via eccezionale visite agli oltre 30 mila metri quadri del Distretto, aperto per la prima volta ai torinesi, 200 anni dopo la sua fondazione, che faranno conoscere la vita di Carlo Tancredi e Giulia di Barolo, nonché la straordinaria storia di questo luogo poco noto, dei suoi istituti e dei suoi tanti protagonisti. Arsenale della Pace del Ser.Mi.G. Ingresso su prenotazione. L'Arsenale militare nuovo di Torino, collocato nel rione di Borgo Dora, era un ampio complesso composto da magazzini per la conservazione di merci e da edifici destinati all'alloggio di operai, pensato e realizzato da Giovanni Castellazzi nel 1860. In origine adibito alla produzione di affusti e carriaggi, in seguito si aggiunsero ulteriori destinazioni d'uso e per questo venne ampliato fino agli anni Trenta del secolo scorso. A seguito delle incursioni aeree del 1942 e 1943 l'Arsenale venne gravemente danneggiato e successivamente abbandonato. Nel 1983 venne affidato ai ragazzi del Ser.Mi.G., il Servizio Missionario Giovani, fondato nel 1964 a Torino da Ernesto Oliviero, che lo hanno trasformato in luogo di eccellenza per le attività di solidarietà della città. Un progetto di valorizzazione degli spazi ha previsto diversi interventi per migliorare il dialogo tra costruito e spazi verdi e rispondere alle esigenze del quartiere.

VALPERGA (TO)
Castello di Valperga. Il Castello, risalente al X secolo, è caratterizzato da torri che circondano diversi edifici aggiunti via via nel tempo. Forse i primi residenti furono i nobili Silvesco e Droenghi di Canava, anche se la tradizione locale vuole che sia stato costruito dai conti del Canavese Ardicione (o Arduino), ritenuti discendenti dal re Arduino, con i figli Guido e Ardicino. Guido assunse il titolo di conte di Valperga e da lui ebbero origine le diverse linee dei Valperga, mentre Ardicino viene ritenuto il capostipite dei conti di San Martino. Nel Seicento il castello venne diviso tra i due rami Valperga di Valperga e Valperga di Masino; Gerolamo Valperga di Masino morì senza discendenza maschile e la sua porzione passò quindi alla figlia Marianna, sposa di Arduino Valperga di Rivara. L'intero castello venne ereditato dalla loro figlia Francesca, che lo portò in dote allo sposo Federico Valperga di San Giorgio. Nel 1776, estinto questo ramo con Guido Francesco Aldobrandino del Carretto di Castellargento, il castello e tutti i beni passarono alla nipote più diretta, Anna Vittoria San Giorgio di Balangero, sposata a Paolo Coardi di Carpenetto, marchese di Bagnasco. In questo periodo l’edificio venne ampliato di una parte con facciata neoclassica, giardino e parco. In occasione delle Giornate FAI, si scopriranno interessanti ambienti monumentali, come il Salone delle Danze, con affreschi dal Quattrocento al Settecento. Si potrà visitare anche la Chiesa di San Giorgio, con importanti affreschi quattrocenteschi.
BORGONE SUSA (TO)
Oliveto Rossetto
L'Oliveto Rossetto, situato sotto Roca Furà - una cava un tempo utilizzata per produrre macine in pietra -, è nato da una passeggiata di Giorgio Rossetto nella zona di Vigne Combe a Borgone, un luogo che, come testimonia il nome, un tempo era coltivato a vigneto. Dopo decenni di abbandono, questo si era trasformato in un terreno incolto e pieno di rovi che Giorgio ha deciso di riportare a nuova vita, mettendo a dimora nel 2010 i primi 15 ulivi. Oggi le piante sono 250, che Rossetto cura con passione per ottenere un olio extravergine di grande qualità. Le cultivar principali, messe a dimora su un terreno di circa due ettari, sono Leccio del Corno e Leccino, ma sono presenti anche Bianchera, Grignan, Pendolino e varietà locali ricavate da ulivi plurisecolari. I visitatori verranno condotti da Piazza Montabone lungo la ripida strada che si inerpica fino all'uliveto, dove potranno seguire il percorso poetico della scrittrice Silvana Tosatto, tra gli antichi muretti a secco, e godere di una vista eccezionale sulla bassa Valle di Susa. Un'esperienza unica per scoprire un'eccellenza del territorio valsusino. Per la visita sono consigliate calzature comode.

Biella, Sede del Seminario della Diocesi ph. Delegazione FAI Biella © FAI
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Cuneo, Complesso ex Macello Facolta di Agraria
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Serravalle Sesia VC, Santuario di Sant'Euseo
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Asti, Liceo classico Vittorio Alfieri
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Avolasca AL, Villa Cerruti-Avolasca ph. Davide Fossati © FAI (1)
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Arona NO, Cantiere e sede Navigazione Lago Maggiore, piroscafo Il Piemonte ph. Diederick Wijmans
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Valperga (TO) Castello ©FAI
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Torino, Banca d'Italia, foto Giorgio Blanco (4) ©FAI
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Torino, Fondazione CRT ph. Pino Dell'Aquila ©FAI (8)
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Lo-sposalizio-mistico-di-Santa-Caterina-Il-Macrino
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ExMacello-Agraria-interno
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