Torino

#Serialmania, al Museo del Cinema di Torino una mostra per gli appassionati di serie tv

Si tratta del primo progetto in Italia dedicato all'immaginario creato dalle serie Tv e le implicazioni sul modo di fare narrazione

#Serialmania, al Museo del Cinema di Torino una mostra per gli appassionati di serie tv
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Sono le 20.40 di mercoledì 9 gennaio 1991 quando in Italia, su Canale 5, va in onda la prima puntata de I segreti di Twin Peaks, serie cult ideata da David Lynch e Mark Frost che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di fruire i telefilm.
La curiosità per questo "evento" viene alimentata con cura e il programma viene promosso da Mike Bongiorno."Addirittura superiore a Dallas" dirà per presentare la serie alla platea italiana.

La prima serie "fenomeno sociale"

Da quel primo mercoledì in poi nasce un'abitudine e poi un fenomeno sociale, prima ancora dei social, che vede gli appassionati della serie condividere pensieri e opinioni sulla puntata della sera prima nell'intervallo di scuola o davanti alla macchinetta del caffè in ufficio.

La serie mescola giallo, noir e horror dosati sapientemente e ammicca non solo all’estetica cinematografica, ma anche alla sua autorialità, David Lynch è infatti il primo regista di una certa fama a mettersi in gioco in televisione, dimostrando la possibilità di fare del buon cinema anche sul piccolo schermo.

Il risultato è un successo, il pubblico lasciato con il fiato sospeso ogni settimana per godere ancor di più della visione organizza i cosiddetti "watch party", festicciole casalinghe sul divano di casa per condividere con amici e famigliari il piacere di una puntata a lungo aspettata.

La domanda "chi ha ucciso Laura Palmer?" diventa un tormentone sui media e nella vita quotidiana delle persone, generando una sorta di indagine collettiva per risolvere il mistero della morte del personaggio interpretato da Sheryl Lee.

Laura Palmer interpretata sul piccolo schermo da Sheril Lee

Se prima i singoli episodi di una serie televisiva vivevano di una certa autonomia rispetto alla trama generale (la serialità in fin dei conti affonda le sue radici già nei telefilm degli anni '50 e '60) con Twin Peaks l’assunto si rovescia: è l’immaginario generale della storia ad appassionare il pubblico chiamato a risolvere l’enigma insieme ai protagonisti.

La mostra #Serialmania a Torino

Partendo proprio da Twin Peaks, la mostra #Serialmania, ospitata negli spazi del Museo Nazionale del Cinema di Torino da lunedì 14 ottobre a lunedì 24 febbraio 2025 esplora le connessioni e le differenze tra cinema e serie tv dagli anni '90 a oggi.
L'esposizione a cura di Luca Beatrice e Luigi Mascheroni è il primo progetto in Italia dedicato alle serie tv.

Afferma Enzo Ghigo, presidente del museo:

Questa mostra rispecchia gli obiettivi del Museo Nazionale del Cinema: mettere in evidenza tutte le sfaccettature del cinema e immaginare i suoi futuri sviluppi. Dopo il VR e i videogame, era giunto il momento di dedicare una mostra alle serie Tv, che ormai fanno parte del quotidiano. Luca Beatrice e Luigi Mascheroni hanno saputo combinare sapientemente linguaggi, arte visiva e contenuti, raccontando l’immaginario creato dalle serie Tv e il nuovo modo di fruire la narrazione.

 

Non solo Twin Peaks

L’esposizione propone un percorso che incrocia la linea cronologica con quella tematica, con una selezione di dodici serie iconiche: I segreti di Twin Peaks, Friends, Breaking Bad, House of Cards, E.R. Medici in prima linea, I Simpson, Sex and the City, The Crown, Il Trono di Spade, Squid Game, Romanzo Criminale e Mare Fuori.
Ogni serie, rappresentativa di un genere specifico, è stata scelta per la sua capacità di reggere "fuori dallo schermo", stimolando nuove connessioni e interpretazioni.

Tra le sequenze e le inquadrature della mostra emergono numerosi riferimenti all’arte: le fotografie della periferia americana di Gregory Crewdson evocano atmosfere simili a Twin Peaks, Mario Schifano appare come una sorta di antieroe in Romanzo Criminale, mentre le opere di Alejandro Cartagena sembrano riecheggiare le vicende di Breaking Bad. Inoltre, Squid Game si ispira esplicitamente a un'opera di Escher degli anni '50, simbolo visivo del suo futuro distopico.

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I segreti di Twin Peaks

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Friends

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Breaking Bad

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House of Card

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ER - Medici in prima linea

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I Simpson

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Sex and the City

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The Crown

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Il trono di Spade

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Squid Games

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Romanzo Criminale

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Mare Fuori

Il cinema fabbrica sogni, le serie generano dipendenza

Secondo i curatori della mostra Luca Beatrice e Luigi Mascheroni:

le serie Tv hanno dimostrato come, al pari del cinema, la narrazione televisiva sia in grado di influenzare profondamente i costumi e i consumi culturali del pubblico. Le grandi serie non si limitano a raccontare storie, ma dettano mode, introducono nuovi modi di dire, impongono personaggi che restano nell’immaginario collettivo, ridefinendo e dando nuova vita ai generi cinematografici classici. Tuttavia, c’è una cosa che la serialità televisiva ha cambiato: il concetto di tempo. In un flusso continuo di episodi, senza un vero inizio e una vera fine, la struttura narrativa si è dilatata all’infinito. Ogni serie ha sempre più puntate, stagioni, protagonisti, con un unico obiettivo, che il cinema non ha mai avuto: tenerti attaccato allo schermo, trasformando il piacere in fidelizzazione, in una mania. #SERIALMANIA, appunto. Il cinema fabbrica sogni, le serie Tv generano dipendenza.

Info sulla mostra

La mostra è accessibile grazie a strumenti come una mappa di orientamento, un video introduttivo in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e contenuti scaricabili tramite QR code o sito web, con traduzioni in inglese, schede in Easy reading e audio in italiano e inglese.

Lo spazio espositivo si trova al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, l'ingresso è incluso nel biglietto del museo.
Questi gli orari del Museo del Cinema:

Lunedì 9-19
Martedì chiuso
Mercoledì 9-19
Giovedì 9-19
Venerdì 9- 19
Sabato 9- 19
Domenica 9-19

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