teatro

Nel cuore del Vajont – “Ciao, amore, ci vediamo domani…”

"Nel cuore del Vajont" non è solo un racconto di ciò che è stato, ma un invito a non ripetere gli stessi errori

Nel cuore del Vajont – “Ciao, amore, ci vediamo domani…”

Giovedì 9 ottobre 2025, alle 21, il Polo Artistico e Culturale Le Rosine di Torino (via Plana 8/C) ospita un viaggio intenso dentro una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. Attraverso parole, immagini e musica, lo spettacolo “Nel cuore del Vajont” porta in scena le voci di chi visse quella notte del 9 ottobre 1963: sogni interrotti, vite spezzate, ma anche la forza di una comunità che non si è arresa.

Lo spettacolo della Compagnia Terzo Tempo

Testimonianze, documenti, musica dal vivo e immagini si intrecciano in una narrazione essenziale, che non cerca solo di ricordare, ma di interrogare lo spettatore sul prezzo del silenzio, della superficialità e della presunzione umana.

Lo spettacolo, a cura della Compagnia Terzo Tempo, si apre anche a una riflessione dolorosamente attuale: i disastri ambientali non appartengono solo al passato.

Dalle alluvioni in Toscana, Marche, Emilia-Romagna, ai fenomeni estremi che devastano l’Asia, l’Europa, l’Africa e le Americhe, il clima sembra ribellarsi a un modello di sviluppo che ha ignorato troppo a lungo gli equilibri della natura.

I ghiacciai si sciolgono, i fiumi esondano, la terra brucia o frana: la realtà ci parla ogni giorno, con la stessa urgenza che il Vajont ci ha lasciato in eredità.

“Nel cuore del Vajont” non è solo un racconto di ciò che è stato, ma un invito a non ripetere gli stessi errori. A vigilare, a informarsi, a pretendere responsabilità. A capire che l’ambiente non è un nemico imprevedibile, ma un alleato che chiede ascolto.

Il ricavato dell’evento – a offerta libera – andrà a sostenere il Punto di Ascolto per Donne in Difficoltà (cicli di colloqui individuali con una psicoterapeuta), una delle tre opere sociali gratuite dell’Istituto delle Rosine, realizzate grazie ai proventi dei corsi, all’affitto degli spazi e alla generosità di chi partecipa agli eventi.

Prenotazioni e informazioni:
eventi@lerosine.it – www.lerosine.it

La tragedia del Vajont

Il disastro del Vajont si verificò la sera del 9 ottobre 1963, nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont nell’omonima valle (al confine tra le province italiane di Belluno e Pordenone), quando una frana precipitò dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del bacino alpino realizzato con l’omonima diga.

 

La conseguente tracimazione dell’acqua contenuta nell’invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, coinvolse prima Erto e Casso, paesi vicini alla riva del lago dopo la costruzione della diga, mentre il superamento della diga da parte dell’onda generata provocò l’inondazione e distruzione degli abitati del fondovalle, tra cui Longarone, e la morte di 1917 persone, tra cui 487 bambini e adolescenti.

Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti, processi e opere di letteratura, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell’opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico.