Lo spettacolo del Premio Nobel Dario Fo censurato in Umbria
Lo spettacolo non sarebbe "adeguato al pubblico del Festival per i temi attinenti alla religione cattolica".
La storia, si sa, purtroppo spesso si ripete, ma si può ancora veramente parlare di censura nel 2020? La domanda sorge spontanea quando si pensa al recente caso della mancata messa in scena dello spettacolo Mistero Buffo di Dario Fo.
Lo spettacolo
Succede nel comune umbro di Massa Martana, che patrocina il festival locale "Notti in Massa", dove si blocca lo spettacolo "Il primo miracolo di Gesù bambino", regia di Eugenio Allegri, tratta dal Mistero Buffo.
Per l’attore Mathias Martelli la questione è chiara: il suo lavoro, messo in piedi insieme ad Allegri e prodotto dal Teatro Stabile di Torino, portato in giro senza problemi per l'Italia e l'Europa, riceve ora uno stop che sa di vera e propria censura da parte dell'amministrazione della cittadina umbra.
Forse neanche nel 1969, quando Fo presentò per la prima volta la “giullarata” di Mistero Buffo, si sarebbe potuto immaginare una cosa del genere. Eppure, per il Comune di Massa Martana, provincia di Perugia, lo spettacolo non è adeguato al pubblico del Festival per i temi attinenti alla religione cattolica.
IL VIDEO DI MATHIAS MARTELLI SUL CASO
I temi trattati
Lo spettacolo, presentato per l'appunto da Dario Fo la prima volta nel 1969, presenta un insieme di monologhi che descrivono alcuni episodi ad argomento biblico, ispirati ad alcuni brani dei vangeli apocrifi o a racconti popolari sulla vita di Gesù. Il 29 agosto 2020 Matthias Martelli sarebbe andato in scena con il monologo Il primo miracolo di Gesù Bambino raccontando di un Gesù ancora un bambino, profugo in Egitto, maltrattato dagli altri bambini che lo chiamano con disprezzo "Palestina" che compie un primo miracolo per farseli amici fabbricando un uccellino d’argilla e facendolo volare.
La spiegazione del sindaco di Massa Martana
Per il sindaco del Centrosinistra Francesco Federici la censura però non c'entra nulla. Il motivo dello stop è solo legato a questioni di "leggerezza", visto il periodo estivo la scelta voleva ricadere su temi un po' meno impegnativi. La polemica quindi si risolverebbe in una bolla di sapone: si tratta solo di un'incomprensione in cui l'offesa agli spettatori di fede cattolica non trova spazio. E lo spettacolo, infatti, si potrà fare nei mesi autunnali.
Una storia che si ripete
È il 1977 quando la Rai trasmette Mistero buffo, allora lo spettacolo aveva ricevuto la condanna del Vaticano e una denuncia per vilipendio della religione. Eppure, in quel caso, Santa Sede e Democrazia cristiana non erano riuscite a sospendere le otto puntate.