L'idea del Museo Egizio in tempi di emergenza: andare "a scuola" con i ragazzi
Rispondere alle esigenze dettate dal Covid si è trasformato in un'occasione di sviluppo dell’area didattica che in futuro potrà continuare a essere sfruttata.
Per rispondere al complesso momento vissuto dal sistema scolastico italiano per effetto dell’emergenza sanitaria, il Museo Egizio promuove una nuova iniziativa dedicata agli studenti.
Sotto la guida di un egittologo
L’esperienza avviene nel corso di un collegamento live con un egittologo: oltre a esplorare alcuni elementi di base sulla cultura faraonica, viene offerta agli studenti l’opportunità di scoprire nel dettaglio i reperti della collezione e di interagire con gli esperti del Museo.
Il corso è arricchito di contributi video, animazioni e grafiche realizzate ad hoc, ma anche alcuni momenti di "motricità" in tema egizio per i ragazzi, per rendere meno statica la fruizione.
I moduli disponibili
Finora sono disponibili due moduli attualmente, entrambi rivolti alle scuole primarie: il percorso “Storie di acqua, di terra e di sabbia. Vita quotidiana in Egitto” conduce alla scoperta del territorio, del clima e delle abitudini degli antichi abitanti della Valle del Nilo, mentre il percorso “Storie dell’altro mondo. Religione e culti funerari” offre un focus speciale sui culti e sui riti funerari della cultura faraonica.
L'emergenza che diventa opportunità
Insomma, ciò che è nato per rispondere all’emergenza Covid, si è trasformata in un'occasione di sviluppo dell’area didattica che in futuro potrà essere sfruttata anche da nuovi pubblici: superando eventuali problemi di mobilità. La didattica a distanza è inoltre disponibile in altre lingue.
Christian Greco, direttore del Museo Egizio
Christian Greco, direttore del Museo Egizio dichiara
Quello che proponiamo è un approccio integrato non alternativo alla visita museale. Si è lavorato molto per raccontare gli oggetti, narrarne la biografia, mettere in relazione artefatti situati in luoghi fisici diversi, facendo ricorso a modalità narrative innovative. La collezione ritrova anche in questo modo la sua dimensione pubblica, indagando e sperimentando un modello di didattica nuovo che mette in dialogo materiale e immateriale, e restituendo al museo il suo ruolo educativo e formativo.