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L'archeologo egiziano Zahi Hawass "sarei felice se mi chiamassero a dirigere il Museo Egizio di Torino”, ma cosa c'entra la Gioconda?

Da opera da riportare in Italia a "errore di traduzione"

L'archeologo egiziano Zahi Hawass "sarei felice se mi chiamassero a dirigere il Museo Egizio di Torino”, ma cosa c'entra la Gioconda?
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Ha fatto il giro di tutti i media l'affermazione di Zahi Hawass, noto archeologo ed egittologo egiziano che giorni fa a Orvieto ha dichiarato:

"Al ministro Sangiuliano chiederò di unire le forze per riportare in Italia tutti i tesori che stanno all'estero e quindi anche La Gioconda".

"Felice di un ruolo nel Museo Egizio di Torino"

L'egittologo ha poi spiegato di voler riportare in Egitto tre oggetti: la stele di Rosetta dal British Museum, la statua della regina Nefertiti che sta a Berlino e lo Zodiaco dal Louvre. Infine, ha anche parlato delle indiscrezioni di stampa che lo indicano tra i papabili per la direzione del Museo egizio di Torino sottolineando la non  ufficialità, ma la sua entusiasta disponibilità affermando:

"Il 24 luglio incontrerò il ministro della Cultura del governo italiano e magari mi saprà dire qualcosa. Sarei felice di accettare questo incarico e lavorerei per fare di Torino uno dei più importanti musei del mondo come ho fatto con il Grande museo Egizio e il Museo della civiltà, entrambi al Cairo.
Il 2024 e il 2025 saranno anni importanti per l'archeologia mondiale per via degli importanti scavi che realizzeremo e delle nuove scoperte che ci aspettano.
Cercheremo di scoprire anche come morì realmente Tutankhamon e se saranno avvalorate le nostre tesi per cui il re non fu ucciso ma fu vittima delle conseguenze di un incidente".

Intanto in Italia ci si domanda se l'anziano egittologo (classe 1947) possa essere una buona alternativa all'attuale Direttore, Christian Greco, proprio sulla base delle recenti esternazioni, compresa l'affermazione sulla Gioconda che gli studiosi sanno essere incontestabilmente proprietà dello Stato francese in quanto fu comprata dal re di Francia dallo stesso Leonardo (c'è persino chi pensa che fu regalata).

In termini di interesse nazionale affidare la direzione o la presidenza a chi si batte per il rientro dei beni archeologici egizi in Egitto potrebbe infatti essere un autogol. Tra l'altro non si tratterebbe di far rientrare nei paesi d’origine oggetti trafugarti illegalmente, ma di rimettere in discussione scavi, ricerche e acquisti effettuati ormai secoli fa, base di grandi scoperte e della formazione dei principali musei occidentali, compreso l'Egizio di Torino.

La Gioconda? Un errore di traduzione

Va detto che Zahi Hawass recentemente ha voluto sottolineare la sua stima per Christian Greco, attuale Direttore con mandato in scadenza, e il suo interesse ad un ruolo nel Museo Egizio ma di tipo onorifico e di collaborazione.

E la Gioconda? Un errore di traduzione, come spiega lui stesso in una nota:

Anche la mia dichiarazione inerente un eventuale supporto per la restituzione di opere italiane, non è assolutamente rispondente a quanto recentemente affermato dal sottoscritto a Orvieto, probabilmente conseguenza di una errata traduzione. Nei prossimi giorni incontrerò il Ministro della Cultura italiano con il quale avrò modo di affrontare temi di particolare rilievo culturale, sia per l'Egitto che per l'Italia.

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