La Lega all'attacco del Direttore del Museo Egizio: "Christian Greco è razzista"
Portavoce del "mica tanto nuovo" attacco a Christian Greco è il deputato Andrea Crippa, classe 1986
Ebbene sì, le polemiche nate attorno al Direttore del Museo Egizio, Christian Greco, dopo l'intervista all'assessore FdI Maurizio Marrone che ne auspicava la sostituzione, sono tutt'altro che finite.
La Lega contro il Direttore del Museo Egizio
A scagliarsi contro il Direttore ora è la Lega e con gli stessi vecchi argomenti: la campagna di marketing del 2018, ovvero la promozione temporanea dell'ingresso al museo gratuito per le coppie di origine araba.
Portavoce del "mica tanto nuovo" attacco a Christian Greco è il deputato Andrea Crippa, classe 1986, da giugno 2019 vicesegretario federale della Lega per Salvini Premier, che tra i suoi argomenti, oltre all'ideologia, ha anche un problema di natura "personale"con Greco.
Crippa ha infatti spiegato il suo punto di vista sulla vicenda raccontando che quando Christian Greco decise uno sconto solo per i cittadini musulmani, lui di rimando chiese ai cittadini di protestare inondando il centralino di telefonate.
A quel punto Greco lo denunciò e Crippa fu condannato in primo grado e assolto in secondo, vincendo la causa.
Risolto questo "problema" con la giustizia, Crippa è convinto che Greco sia un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana.
La soluzione sarebbe quindi scacciarlo, o chiedergli di andarsene.
Un'opzione che ci sembra difficile visto che il Consiglio di Amministrazione dell’Egizio si è schierato unanime con Greco ringraziandolo per il suo operato e riconfermandolo.
Tra ideologia e marketing la storia insegna
Insomma, basterebbe forse riguardarsi il video in cui il Direttore incontra la Meloni per spiegarle che "cittadino arabo" non è per forza sinonimo di "musulmano" e che una promozione temporanea ha sempre un target specifico e rivolgersi a quel target non significa essere razzisti, ma semmai conoscere bene il proprio pubblico o potenziale pubblico per ampliare la propria offerta senza danneggiare nessuno.
Questa poi come tipologia di promozione non è neanche poi così originale, ma in buona sostanza ne "copia" un'altra ben più vecchia che pensate un po'... era del Metropolitan Museum of Art di New York, riguardava la mostra di Leonardo Da Vinci ed era su manifesti in lingua italiana diretta agli italiani immigrati in America.
Insomma, la storia non solo si ripete ma insegna sempre, tocca solo studiarla.