Carmagnola e Torino

Due chiese piemontesi punta di diamante del turismo artistico e culturale

Si tratta del "complesso di Sant'Agostino" e della Chiesa della Misericordia: due gioielli davvero da non perdere.

Due chiese piemontesi punta di diamante del turismo artistico e culturale
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In Piemonte, a Torino, in tutti i Comuni del territorio della Città Metropolitana l’arte è di casa. Molte opere necessiterebbero di restauri, altrettante sono state oggetto di interventi importanti. I reportage sinora pubblicati sono dedicati alla Chiesa della Misericordia di Torino e al complesso che a Carmagnola comprende la chiesa e il convento di Sant’Agostino. Per visionare la playlist dei reportage video pubblicati clicca qui

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La prima puntata della rubrica “Restauri d’Arte” è partita dal cuore di Torino, esattamente da via Barbaroux, dove sorge la Chiesa della Misericordia, gioiello barocco dedicato a San Giovanni Battista decollato (decapitato), che deve il suo nome all’Arciconfraternita che nel 1718 ne prese possesso e la ristrutturò una prima volta. Nel 1726 fu aperta la strada di collegamento con l’attuale via Garibaldi di cui la chiesa costituisce fondale architettonico. Dietro all'altare è collocata la “Decollazione di San Giovanni Battista” di Federico Zuccari (1539-1609). Da non dimenticare l’opera del Beaumont intitolata “San Giovanni Nepomuceno davanti all’Addolorata, l’Annunciazione e l’Assunta”, una grande pala d’altare con una particolarità che la rende unica: un quadro nel quadro.

Sono stati investiti oltre 25 milioni di euro in campagne di restauri a favore delle chiese architettonicamente più rilevanti, la maggior parte delle quali concentrate nel centro storico della città. L’Arciconfraternita della Misericordia si è sempre occupata dei carcerati: un tempo confortando i condannati a morte, accompagnandoli al patibolo, curandone le esequie e facendo celebrare messe in suffragio delle loro anime; oggi curando il loro reinserimento nella società. Nella Chiesa della Misericordia le funzioni si celebrano il sabato alle 16 e alle 18 e la domenica alle 10, alle 12,30, alle 16 e alle 18. Nei giorni feriali la Chiesa si può visitare su appuntamento con prenotazione scrivendo una mail all'indirizzo segreteria@arciconfraternitadellamisericordia.com

E poi c'è Carmagnola

Uno spazio da vivere, nel rispetto della memoria storica: è questa l’idea alla base del progetto di recupero della chiesa di Sant’Agostino a Carmagnola, che si affaccia sull’omonima piazza. Nel gennaio del 2020 è stata avviata la campagna di civic crowdfunding “Riapriamo insieme Sant’Agostino”, per sostenerne il progetto di recupero, mentre il Comune ha presentato una credibile e ben argomentata candidatura al sostegno dell’Unesco. Nel luglio 2020 sono iniziati i lavori di restauro della facciata e i passi successivi sono la messa in sicurezza degli interni e il restauro del tetto, con il parere favorevole della Soprintendenza per i beni culturali. Edificata tra il 1406 ed il 1437 con abside, lato est e campanile di marcata connotazione gotica, la chiesa presenta all’interno sovrapposizioni barocche, affreschi del ‘400 e del ‘500, iscrizioni, stemmi nobiliari, un organo del ‘500 con registri a funzione timbrica, un’elegante bifora a sesto acuto, un coro ligneo del 1457 rimaneggiato nel XVI e XVII secolo, una stele funeraria romana del I secolo d.C. e una lastra tombale del ‘400 scolpita da Amedeo di Francesco da Settignano, detto anche Meo del Caprino. L’ambizione dell’Amministrazione comunale è di fare del complesso di Sant’Agostino un polo culturale di rilevanza nazionale.

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