I "gioielli" di Torino

Chiesa di San Pietro in Vincoli: restauri d'arte e bellezze architettonico-religiose

Fino alla fine dell'Ottocento era un Comune a se stante, oggi è inglobato nella Città Metropolitana di Torino.

Chiesa di San Pietro in Vincoli: restauri d'arte e bellezze architettonico-religiose
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Nuovo step dei "Restauri d'arte" con la Città Metropolitana di Torino: questa volta viene presentata la chiesa di San Pietro in Vincoli con le sue bellezze architettonico-religiose.

Era un Comune indipendente

Tanto per cominciare bisogna dire subito che la zona in cui sorge lo splendido edificio sacro era un tempo Comune a se stante. Solo in seguito, con l'espandersi della città, la lieve collina di Cavoretto fu inglobata anche dal punto di vista toponomastico in Torino. Fino al 1889 era infatti un Comune autonomo mentre oggi è quartiere fluviale e collinare di Torino: qui si trova la chiesa di San Pietro in Vincoli.

 

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Realizzata tra il 1750 e il 1790 fu ampiamente riplasmata a fine Ottocento, mentre la facciata fu completata in gusto neobarocco nel 1914. L’edificio, lievemente danneggiato dai bombardamenti anglo-americani del 1943 e interessato dall’incendio di alcuni locali negli anni Sessanta, necessitava di diversi interventi.

I lavori sono stati finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana con il contributo della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT e con il sostegno concreto dei fedeli della comunità cavorettese. Sono stati affidati agli architetti Cristina Marietta, Antonello Loi e Matteo Negri. Il restauro della parrocchia di Cavoretto è frutto di un lungo percorso iniziato da diversi anni (quantomeno dal punto di vista burocratico) e fortemente voluto dal parroco, don Maurizio De Angeli. Il primo intervento è consistito nella messa sicurezza della copertura, in cui sono state sostituite l'orditura primaria e secondaria e tutta la tegolatura. Si è intervenuti anche sulle pitture che si stavano danneggiando, per poi concentrarsi su altre parti strutturali importanti, come quelle impiantistiche e la pavimentazione, su cui si sta lavorando proprio in questi giorni.

Un altro intervento ha riguardato l’impianto elettrico e la centrale termica, prima alimentata a gasolio e ora sostituita da una centrale a condensazione alimentata a metano. Conclusi gli interventi edilizi, i restauratori si occuperanno di ricollocare la parte pittorica, che sarà valorizzata dai nuovi corpi di illuminazione, studiati appositamente per evidenziare le tele attualmente in restauro. Ad ottobre la chiesa sarà restituita alla comunità cavorettese.

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