Al Valsusa Filmfest spettacolo teatrale di Jacopo Fo e documentario sul padre Dario e su “Mistero Buffo”
Nei giorni 28 e 29 aprile alle ore 21:00 al Cinema di Condove sono in programma due eventi ad ingresso libero dedicati al grande teatro della famiglia Fo
È in programma sino al 5 maggio 2023 la 27a edizione del Valsusa Filmfest, festival cinematografico e culturale di comunità sui temi del recupero della memoria storica, della montagna, della difesa dell'ambiente e dell’inclusione sociale che da 27 anni anima un territorio vivo ed aperto all'incontro e al confronto tra culture diverse. Il programma completo prevede 19 eventi programmati in 8 comuni della Valle di Susa - Almese, Avigliana, Bussoleno, Bruzolo, Chianocco, Condove, Oulx, San Giorio di Susa, Venaus – un evento a Giaveno in Val Sangone e un evento a Torino, il 25 aprile al Museo Diffuso della Resistenza.
Nei giorni 28 e 29 aprile alle ore 21:00 al Cinema di Condove sono in programma due eventi ad ingresso libero dedicati al grande teatro della famiglia Fo, con proiezione del docufilm sull'ultimo Mistero Buffo di Dario Fo e spettacolo teatrale “Hai sangue arabo, nero e giallo e ti credi lombardo”.
Venerdì al cinema di Condove appuntamento con il documentario “Dario Fo: l’ultimo Mistero Buffo”, di Gianluca Rame e produzione Rai Cinema, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma e diretto dal nipote di Dario Fo, il documentario prende come spunto l’ultima messa in scena di “Mistero Buffo” a Roma nell’agosto 2016 e l’addio alle scene del suo autore e interprete.
Un omaggio al drammaturgo premio Nobel e del suo teatro che continua ad essere rappresentato in tutto il mondo. Una produzione Clipper Media e Luce Cinecittà con Compagnia Teatrale Fo Rame in collaborazione con Rai Documentari e con il patrocinio di Fondazione Fo Rame, in onda in prima visione venerdì 10 marzo alle 21:25 su Rai 3.
Il documentario è incentrato sull’ultima messa in scena di “Mistero Buffo”, a Roma il 1°agosto 2016. L’addio alle scene del grande Maestro, scomparso soltanto due mesi dopo. La narrazione parte dal camerino per percorrere insieme a lui un viaggio caleidoscopico dalla Turchia all’Argentina, lì dove le sue opere dalla drammaturgia potente e critica infastidiscono ancora oggi lo “status quo” e il potere.
Il novantenne Dario Fo si appresta a calcare per l’ultima volta la scena: dentro la sua mente si accavallano i ricordi di una vita straordinaria. I suoni che giungono dalla cavea si fondono con il ricordo di altre figure familiari: Franca Rame, con cui Dario ha fatto coppia fissa in scena e nella vita, i loro intensi carteggi, le tante storie vissute insieme. Il film segue gli attori in un continuo confronto nel quale il teatro di Dario Fo diventa spazio di riflessione sulla condizione umana e sulle distorsioni del potere, superando differenze linguistiche, geografiche e culturali e confermando l’attualità e l’universalità del suo linguaggio.
Il documentario si avvale del soggetto e sceneggiatura scritti dal regista con Piero D’Onofrio, il montaggio di Piero Lassandro, la fotografia di Antonello Sarao, la presa diretta di Domenico Rotiroti, le musiche originali di Riccardo Cimino.
Sabato è atteso il figlio Jacopo Fo con “Hai sangue arabo, nero e giallo e ti credi lombardo”, spettacolo che spiega che spiega perché temere di perdere la purezza della razza è assurdo. Uno spettacolo adatto a un momento come questo! La purezza della razza non è mai esistita. E le società fioriscono quando puntano sull’integrazione. I popoli che si uniscono e si fondono possono superare prove più ardue. L’integrazione è ricchezza! Prendi gli Stati Uniti d’America ad esempio, la nazione più multietnica del mondo. Mille linguaggi, mille culture, mille cibi, tutti i colori della pelle possibili! Per Jacopo Fo il razzismo è un anacoluto mentale, iè fatica sprecata!
È richiesta la prenotazione scrivendo a segreteriavalsusafilmfest@gmail.com
Il 5 maggio si chiuderà l’edizione al salone polivalente di Venaus con il docufilm “Trieste è bella di notte” di Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre e produzione ZaLab Film, una narrazione efficace e senza fronzoli dei flussi migratori tra Italia e Solvenia che non ha paura di chiedere conto alle istituzioni, e il docufilm “Il rituale del passaggio” di Anto Milotta con la presenza di Piero Gorza, antropologo, ricercatore di On Borders e referente Medu – Medici per i Diritti Umani per il Piemonte.
Il Docufilm “Trieste è bella di notte” verrà presentato anche al mattino alle ore 9:00 al Liceo Des Ambrois di Oulx con la presenza Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà.