Voto di scambio: l’ex assessore Roberto Rosso condannato a 5 anni
Dovrà anche risarcire 75 mila euro a Fratelli d’Italia che si era costituita parte civile.
Mezz’ora di lettura della sentenza che ha riguardato i 29 imputati di Carminius e Fenice. Roberto Rosso, come riporta la Nuova Provincia, è stato condannato a 5 anni e dovrà anche risarcire 75 mila euro a Fratelli d’Italia che si era costituita parte civile.
Processo Carminius-Fenice
Cinque anni per Roberto Rosso
Fra gli imputati più noti sicuramente l’ex assessore regionale Roberto Rosso che è stato condannato a 5 anni con l’accusa di aver preso contatto con i boss della ‘ndrangheta pagando per essere eletto.
Rosso, prima militante in Forza Italia e poi transitato in Fratelli d’Italia, è stato condannato anche a risarcire l’ultimo partito di appartenenza (che si è costituito parte civile) con una somma di 75 mila euro. Non era presente stamattina alla lettura della sentenza che è durata esattamente mezz’ora.
Importanza storica del processo
Maxi aula del tribunale astigiano affollata non solo di avvocati, guardie del corpo, poliziotti e carabinieri ma anche di giornalisti e, a riprova dell’importanza storica di questo processo dalle proporzioni mai viste per un piccolo tribunale come il nostro, erano presenti anche tutti i giudici colleghi dei tre che sono stati impegnati in un vero e proprio tour de force con 250 testimoni e migliaia di pagine di atti da leggere.
Famiglia Arone
Comunque confermata l’esistenza di un’associazione ‘ndranghetista che faceva capo alla famiglia Arone i cui componenti (ad esclusione di Antonio che è stato assolto) sono stati condannati a pene fra i 15 e i 18 anni di reclusione.
In videocollegamento dalle carceri di mezza Italia anche gli imputati ancora detenuti, cinque dei quali sono stati assolti e per i quali è stata dettata l’immediata scarcerazione. Nell’aula di tribunale i parenti sono scoppiati in lacrime alla lettura dell’assoluzione.
Risarcimento per tutte le diverte parti civili
Oltre a Fratelli d’Italia solo contro Rosso, erano presenti al processo diverse parti civili contro tutti gli imputati. La sentenza prevede vengano risarcite tutte: la Regione Piemonte con una cifra da quantificare in separata sede, il Comune di Carmagnola con 250mila euro e l’associazione Libera con 100mila euro.