Violenze sui detenuti nel carcere di Torino: 25 persone rinviate a giudizio
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Francesco Pelosi, era nata dopo diverse segnalazioni da parte del garante dei detenuti comunale Monica Gallo.
Terremoto nel carcere "Le Vallette" di Torino. Le indagini sugli episodi di violenza, all'interno dello stabile, sfociano in una richiesta (da parte della Procura) di "rinvio a giudizio" per 25 persone.
Reato di tortura
Sono agenti della polizia penitenziaria ma anche il direttore dell'istituto Domenico Minervini e l'ex comandante degli agenti penitenziari, Giovanni Battista Alberotanza. L'inchiesta riguarda, in particolare, episodi di violenza ai danni di 11 detenuti. Per alcuni casi contestati c'è il "reato di tortura".
A Minervini e Alberotanza, invece, sono stati attribuiti comportamenti riconducibili, secondo l'accusa, a "nascondere o minimizzare la portata degli episodi".
L'inizio dell'inchiesta
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Francesco Pelosi, era nata dopo diverse segnalazioni da parte del garante dei detenuti comunale Monica Gallo. Gli episodi contestati, che risalgono al periodo tra aprile 2017 e novembre 2018, si sarebbero verificati nel settore C della struttura, dove gli agenti avrebbero messo in atto condotte di violenza consapevoli di godere di protezioni e coperture.
Adesso sarà il giudice dell'udienza preliminare a decidere se saranno processati o meno.
Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
"Il governo ha visto, sa e non dimenticherà".
Lo ha detto Draghi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha ripetuto, alla Camera, oggi Marta Cartabia, Ministra della Giustizia. E invita tutti i parlamentari "a visitare le carceri". E poi ancora:
"Serve un’indagine ampia perché si conosca quello che è successo in tutte le carceri nell’ultimo anno dove la pandemia ha esasperato tutti”.