TRUFFA ED EVASIONE

Vendeva falsi certificati per mascherine Covid19, sequestrati 165mila euro a imprenditore torinese

Nei confronti dell'uomo applicata anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni

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La Guardia di Finanza ha dato esecuzione, nei confronti di un soggetto più volte indagato e condannato anche per reati fiscali, alla confisca di 165mila euro, disposta dal Tribunale di Torino, su proposta della locale Procura della Repubblica.

 

Confiscati 165mila euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno eseguito un provvedimento di confisca di 165mila euro nei confronti di un imprenditore già indagato e condannato in passato per vari reati fiscali. La confisca, disposta dal Tribunale di Torino - Sezione Misure di Prevenzione su proposta della locale Procura della Repubblica, è il risultato di approfondite indagini economico-patrimoniali.

Falsi certificati per mascherine

L'uomo, già sottoposto a misure cautelari reali in un diverso procedimento penale, è emerso come figura centrale di una frode durante la crisi pandemica da Covid-19. Attraverso la sua ditta individuale, si proponeva come un fornitore qualificato in grado di rilasciare le certificazioni di conformità "CE" necessarie per la commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e medici. Tuttavia, utilizzava falsi documenti autorizzativi per ingannare le aziende fornitrici di mascherine.

Il Tribunale di Torino ha riscontrato la pericolosità sociale dell'uomo, in conformità con il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. È emerso infatti che era dedito abitualmente a comportamenti illeciti in ambito fiscale e contro il patrimonio, mirati a ottenere profitti ingiusti per un periodo di circa vent'anni.

Beni posseduti e redditi dichiarati

Le investigazioni condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino hanno coinvolto l'uomo, i suoi familiari e terzi interessati, rivelando una significativa disponibilità di beni a fronte di redditi dichiarati irrisori. Questo ha supportato l'ipotesi che l'imprenditore vivesse abitualmente dei proventi delle sue attività illecite.

Considerando il profilo dell'uomo e la sua pericolosità sociale, oltre alla discrepanza tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, il Tribunale di Torino ha disposto il sequestro anticipato e, successivamente, la confisca definitiva delle quote di due società (situate in Piemonte e Lombardia), del relativo complesso aziendale e di un'autovettura, per un valore complessivo di circa 165mila euro. Inoltre, è stata applicata la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni.

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