Scontri fra Polizia e No-tav

Val di Susa: la Questura esclude che un candelotto lacrimogeno abbia ferito la ragazza

Resta il "mistero" del video in cui si sente un carabiniere in tenuta anti-sommossa parlare con i colleghi...

Val di Susa: la Questura esclude che un candelotto lacrimogeno abbia ferito la ragazza
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Ragazza ferita (e conciata male all'ospedale) durante gli scontri in Val di Susa: la Questura esclude che possa essersi trattato di un candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo. Viene ipotizzata, invece, una possibile caduta fortuita che avrebbe causato quelle lesioni alla giovane donna. Ecco la ricostruzione della Polizia.

Una manifestazione pacifica

Sabato pomeriggio si è svolta a San Didero la manifestazione di protesta del movimento No Tav, conclusasi alle 20.30 circa e svoltasi pacificamente. Intorno alle 22.40, un gruppo di persone incappucciate, approfittando delle ore notturne, presumibilmente riconducibili ad aree antagoniste e anarchiche, improvvisamente e senza che vi fossero avvisaglie ha iniziato un fitto lancio di bombe carta, sassi e bulloni in direzione dell’area di cantiere e degli operatori di Polizia a suo presidio. Attacco che è durato più di un’ora, quasi fino alla mezzanotte. Le forze dell'ordine hanno risposto all’attacco esplodendo numerosi lacrimogeni il cui lancio era finalizzato a creare una coltre di fumo per disperdere i facinorosi. Nelle ore successive è stata diffusa la notizia di una giovane donna manifestante che sarebbe stata colpita al volto da un lancio diretto di lacrimogeni, fatto che le provocava una tumefazione al volto come mostrato in alcune foto ormai di dominio pubblico.

Se colpita sarebbe ustionata

La Questura fa presente che i lanci in questione sono stati effettuati con lanciatore GL utilizzando cartucce a deflagrazione che producono ustione in caso di contatto. Inoltre, la presenza delle recinzioni rendeva compatibile il lancio a parabola dei lacrimogeni. Allo stato la tipologia dei lacrimogeni utilizzati esclude in maniera assoluta e categorica che le ferite riportate dall’attivista No Tav siano dovute all’impatto con parte degli stessi. Diventa dunque misterioso il ferimento della giovane donna pisana, arrivata in Val di Susa per dare manforte ai propri "compagni" contro Tav e Polizia? Secondo i manifestanti della galassia anarchica e dei centri sociali non ci sarebbero dubbi: è stata colpita da un lancio ad altezza d'uomo; per la Questura è invece impossibile. Resta un altro dettaglio a margine: i l video postato dai No Tav in cui si sente un carabiniere in assetto anti-sommossa dire ai colleghi "ne ho tirati due in faccia giù in strada" parlando (forse) dei lacrimogeni. Infatti, anche su questo comunicato ufficiale, i siti No Tav tagliano corto: "La Questura vende fuffa e i giornali abboccano volentieri" è l'ultimo titolo. Ma ciononostante la versione ufficiale della Questura è che nessun candelotto lacrimogeno ha ferito la ragazza ricoverata in ospedale dopo gli scontri.

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