Vaccino Covid agli over 80 anni, slitta l’avvio della campagna
Lo ha comunicato l’Unità di crisi della Regione Piemonte a seguito della riunione con il Governo.
Vaccino over 80 anni, slitta l’avvio della campagna. Questo uno degli aggiornamenti che l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato in merito alla campagna vaccinale, a seguito della riunione con il Governo.
Vaccino Covid over 80 anni, slitta l’avvio della campagna
Dal momento che il commissario Arcuri ha comunicato che la consegna dei vaccini Moderna (4.800 dosi per la nostra regione) è stata posticipata al 31 gennaio 2021, il Vaccine Day simbolico previsto in Piemonte il 30 gennaio per dare inizio alla campagna vaccinale degli over 80 sarà probabilmente riprogrammato il weekend successivo, sabato 6 febbraio 2021.
La Pfizer consegnerà da febbraio
Per quanto riguarda Pfizer, a partire dal 3 febbraio 2021 l’azienda ha comunicato che dovrebbe tornare a ripristinare le forniture previste con regolarità, mentre resta confermata la riduzione di dosi per la prossima settimana, che non avrà comunque impatti sul proseguimento della campagna vaccinale in Piemonte, grazie a un meccanismo di ridistribuzione delle dosi disponibili tra le aziende sanitarie del territorio.
Per quanto riguarda infine il vaccino AstraZeneca, è stato comunicato che la prima consegna dovrebbe essere in programma il 15 febbraio e le due successive il 28 febbraio e il 15 marzo.
La reazione del premier Conte
Il Premier Giuseppe Conte attraverso la sua pagina social fa sapere:
Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti.
Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni.Questa mattina il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva.
Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea.
Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia.
Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale.