Vaccini nella Rsa a parenti e amici: blitz dei Carabinieri
Nei guai anche il parroco.
Vaccini a parenti e amici, blitz dei carabinieri alla casa di riposo Rippa Peracca di Casalborgone. Ventuno i denunciati. Come riporta PrimaChivasso.it.
Vaccini a parenti e amici, blitz dei carabinieri
Vaccini a parenti e amici. Rischia di avere l'impatto di una bomba il blitz che nei giorni scorso ha visto i carabinieri del Nas di Torino varcare i cancelli della RSA "Rippa Peracca" di Casalborgone.
Accuse pesanti
Se saranno confermate, le accuse sono molto pesanti: durante la prima fase dei vaccini, alcuni di questi sarebbero stati effettuati anche ad alcuni "non aventi diritto".
Le indagini dei Carabinieri
Nella mattinata di oggi, sabato 13 marzo, i carabinieri del N.A.S. di Torino – in collaborazione con i colleghi di Casalborgone al comando del Maresciallo Americo Celani – hanno depositato presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea (guidata dal Procuratore Capo Giuseppe Ferrando) le risultanze investigative sviluppate sulle vaccinazioni eseguite all’interno della struttura per anziani che hanno portato all’individuazione di 18 casi di indebita vaccinazione.
Nei guai dirigenti e parroco
I Carabinieri hanno sottoposto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria la posizione dei dirigenti della struttura – direttore di struttura (Giovanni Viarengo), direttore sanitario (Alice Pluderi) e presidente dell’associazione che gestisce la struttura (don Giuseppe Accurso, parroco di Casalborgone e San Sebastiano da Po) – ritenuti responsabili di aver consentito, tramite raggiri, la sottoposizione al vaccino non solo agli ospiti e al personale sanitario lì in servizio, ma anche a soggetti risultati totalmente estranei.
Il caso "volontari"
In alcuni casi i soggetti vaccinati hanno giustificato la priorità acquisita mediante l’iscrizione ad una associazione di volontariato locale attiva all’interno della Rsa. Tuttavia i Carabinieri hanno al riguardo accertato che, in virtù delle disposizioni vigenti sulle misure di contrasto e contenimento dell’emergenza epidemiologica, l’accesso a tali associazioni era correttamente stato inibito già da più di un anno.
Parenti e amici
In altri casi ancora, i soggetti da vaccinare sono stati selezionati tra i parenti dei dirigenti della struttura, dirigenti ora in pensione, o semplici concittadini (anche volontari in parrocchia) che potevano vantare una conoscenza diretta con i responsabili e ne hanno fatto richiesta.
Sono complessivamente 21 le persone deferite tra dirigenti di struttura e persone che indebitamente hanno ottenuto la sottoposizione al vaccino.