salvata dai passanti

"Un ultimo gelato insieme", ma l'ex marito ha un coltello nel marsupio

Determinante per il lieto fine di questa storia la collaborazione dimostrata dalla cittadinanza

"Un ultimo gelato insieme", ma l'ex marito ha un coltello nel marsupio
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La trama è purtroppo nota ed è quella in cui una donna acconsente, spesso per sfinimento e paura, ad un ultimo appuntamento. Il finale però per fortuna è diverso rispetto alle tante, troppe storie finite con un femminicidio e questo anche grazie all'intervento della cittadinanza.

I fatti

Qualche giorno fa a Torino, in piazza Bengasi, sono proprio dei passanti a notare che c'è qualcosa che non va tra una coppia che sta discutendo in strada.

La donna è in seria difficoltà e l'uomo ha atteggiamenti aggressivi, così alcune persone cercano di tenerli lontano, mentre qualcuno chiama la polizia.

Il 45enne, ex marito della donna, sta cercando in tutti modi di farsi dare le chiavi di casa, nonostante un divieto di avvicinamento a meno di 1000 metri dalla moglie. Una misura resa necessaria visti i suoi comportamenti violenti.

Un ultimo gelato insieme

Eppure con una scusa, cose importantissime da riferirle, riesce a portare la vittima in un luogo appartato e qui in maniera insistente le chiede di tornare insieme, vistosi rifiutare, ecco la proposta, l'ultima: un gelato insieme.

L'ex moglie, ormai sfinita, acconsente sperando di tornare in un luogo all'aperto più sicuro per lei; una volta in piazza Bengasi, l’uomo ha uno scatto d’ira ed è proprio questo suo comportamento ad attirare l'attenzione dei passanti che chiameranno il 112.

La polizia interviene con la massima urgenza, rintraccia l'uomo e scopre che nel marsupio ha nascosto un coltello.

Il 45enne è stato quindi arrestato per la violazione del divieto della misura cautelare a suo carico, ma anche denunciato per porto abusivo di arma bianca.

Determinante per il lieto fine di questa storia la collaborazione dimostrata dalla cittadinanza che, notando un comportamento prevaricatorio ed aggressivo dell'uomo è subito intervenuta chiamando la Polizia di Stato.

La prevenzione: il migliore strumento contro la violenza di genere

Ricordiamo che la prevenzione è uno strumento efficace in grado di intercettare i casi di violenza di genere e frenare il rischio di recidiva del reato. Fondamentale è intervenire ai primi segnali di allarme nella relazione affettivo/sentimentale: molestie, minacce, spintoni, percosse e lesioni anche solo tentate, violazione di domicilio, violenza privata, violenza sulle cose ecc.
Chiunque può segnalare alle forze dell’ordine, con la garanzia di anonimato, tali condotte, per consentire al Questore di ammonire, attraverso la Divisione Polizia Anticrimine, il responsabile.

Anche grazie all’attività di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza in relazione alla Campagna permanente del Dipartimento della Pubblica Sicurezza denominata Questo non è amore e agli incontri svolti annualmente presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado da parte dell’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Questura di Torino – Divisione Polizia Anticrimine – e dal personale dei Commissariati della P. di S. Sezionali e distaccati oltre che dalle specialità della Polizia di Stato, nella sola provincia di Torino si è passati, nel primo semestre dell’anno 2024, a 173 ammonimenti del Questore per violenza domestica, a 46 per stalking e a 2 per cyberbullismo (tot. 221), a fronte di 122 provvedimenti per violenza domestica e 40 per stalking (tot. 162) in tutto l’anno solare 2023, risultato ottenuto anche grazie all’efficace raccordo tra le istituzioni (Autorità Giudiziaria, altre forze dell’Ordine, ASL, scuole)

Così come le sorveglianze speciali per reati inerenti alla violenza di genere sono state 24 nel primo semestre del 2024, mentre 17 nell’intero anno precedente.

Ricordiamo infine il numero verde 1522 - servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Pari opportunità – gratuito, attivo 24 h su 24 per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking, e l’applicazione YOUPOL che permette a chiunque di interagire con la Polizia di Stato inviando video, audio, immagini e testo relativi a episodi di bullismo/cyberbullismo, droga e violenza di genere.

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