Uccise la ex e ferì la figliastra costringendola in sedia a rotelle: condannato a 30 anni
A giugno è entrato in casa della ex e l'ha uccisa con un colpo alla gola, due colpi anche all'indirizzo di Giusy, la figliastra 29enne.
Una vicenda drammatica quella consumatasi a Volvera il 10 giugno 2020, quando Nicola Cirillo, 58 anni, ha ucciso la sua ex Cristina Messina e gravemente ferito la figlia di lei, Giusy, 29enne costretta su una sedia a rotelle in seguito all'aggressione. La Corte d'assise di Torino ha condannato a 30 anni di carcere il killer.
Uccise la ex e ferì gravemente sua figlia: 30 anni di carcere
La sentenza è arrivata mercoledì 23 dicembre; accolta la richiesta dell'accusa. Riconosciute le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti (futili motivi, premeditazione, avere colpito una persona con legami stabili). La corte ha disposto inoltre provvisionali per oltre un milione e 400mila euro nei confronti delle parti civili (Giusy Messina e gli altri figli della vittima). Non risulta, però, che l'uomo - che non accettava che la sua ex si fosse rifatta una vita - sia in possesso di questa cifra.
L'appello di Giusy per tornare a camminare
Giusy, la giovane a cui non soltanto è stata brutalmente strappata la madre, ma anche la possibilità di camminare - a causa delle gravi ferite inferte da Cirillo - ha recentemente dato il via a una raccolta fondi che le permetta di seguire un costoso percorso di riabilitazione che potrebbe consentirle di tornare a camminare.
Ciao, sono Giusy. Sono vittima di femminicidio, anzi la vera vittima è stata mia madre uccisa per mani dell’uomo con cui ha trascorso 20 anni della sua vita e fatto 2 figli, da cui però era separata da 5 anni. Lo stesso uomo che il 10 giugno 2020 si intrufola dentro casa nostra con una pistola, spara 2 colpi a me ed uno secco e decisivo al collo di mia madre, morta sul colpo. Io, invece, con la morte nel cuore, sono sopravvissuta a 2 colpi di pistola, uno del quale però è esploso vicino la colonna vertebrale rendendomi paralizzata nell’immediato, dal seno in giù. Chiedo il vostro aiuto per raccogliere denaro da poter investire nelle migliori cure riabilitative esistenti ad oggi, per poter avere almeno la speranza di riuscire a tornare a “saltare sul mondo”. Ringrazio anticipatamente, ogni singolo centesimo mi avvicinerà al desiderio di tornare di nuovo ad alzarmi sulle mie gambe.
Chiunque volesse contribuire, anche con il costo di un caffè, a dare una mano a Giusy, può farlo qui.