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Truffavano anziani installando rilevatori di perdite di gas

Solo il giorno prima un'anziana aveva pagato dando fondo a tutte le risorse che aveva in casa.

Truffavano anziani installando rilevatori di perdite di gas
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Ieri, 26 agosto 2020, all’ora di pranzo, un “operatore del gas” si è presentato a casa di anziani in uno stabile di corso Montevecchio.

L'intervento del custode

L'uomo vuole convincere i proprietari di casa della presenza di possibili perdite di gas per vendere un apparecchio che impedisce il cortocircuito dei fornelli elettrici. A non essere convinto però è il custode del palazzo che si intromette inibendo la recita del tecnico che infatti raccoglie le sue cose in fretta e furia e si allontana dall’abitazione dimenticando, però, il blocco delle fatture intestate a una società erogatrice (risultata poi fittizia).
Il custode contatta la polizia e gli agenti della Squadra Volante fermano l’uomo, un trentunenne cittadino albanese, in via Morosini, angolo corso Stati Uniti. Il “tecnico” ha con sé una borsa da lavoro con strumenti elettronici e un Pos. Lo straniero viene arrestato per tentata truffa e per aver fornito false generalità.

L'anziana paga con tutto quello che ha in casa

Nel corso della perquisizione della stanza dell’hotel dove il trentunenne vive con altre due persone emerge il legame con una truffa portata a termine il giorno precedente in zona San Paolo. Qui, un uomo aveva venduto e installato rilevatori di fumo e gas a un’anziana, strumenti che normalmente hanno un costo variabile, ma sicuramente inferiore ai 750 euro chiesti. La signora aveva dato fondo a tutte le risorse in casa pagando 400 euro con una transazione elettronica e 350 euro in contanti (100 dei quali in monete). Questa volta il "tecnico" in questione era un italiano ventenne che occupava la stessa stanza di albergo del cittadino albanese.

Truffa aggravata

Guarda caso la fattura della transazione era stata emessa dalla stessa società che compariva nel blocco dimenticato dall'uomo in fuga nell’alloggio di corso Montevecchio. Una copia viene trovata proprio nell’auto del ventenne, denunciato in stato di libertà per truffa aggravata. I tre, tutti residenti nel bresciano, sono stati inoltre sanzionati amministrativamente per il possesso di hashish rinvenuto nella loro camera.

 

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