IL CASO

Truffa sulle magliette di Cristiano Ronaldo: in aula a Torino il fratello

Il procedimento penale corre parallelo a quello civile, chiuso in primo grado con la vittoria di Valente (assistito dall'avvocato Andrea Pini) nei confronti della società di Ronaldo e con la sconfitta nei confronti della Juve

Truffa sulle magliette di Cristiano Ronaldo: in aula a Torino il fratello
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"Prima di firmare il contratto con la Mussara ho dato 650mila euro a quella società, perché questo mi era stato richiesto. Ma poi hanno ritirato le magliette e nessuno mi ha restituito il denaro".

A parlare, ieri venerdì 16 marzo 2023, in aula a Torino è stato l'imprenditore Rocco Valenti, che aveva denunciato per truffa il fratello di Cristiano Ronaldo, Hugo Dinarte Santos Aveiro, amministratore della Mussara, la società che gestisce il merchandising del campione. Lo riportano i quotidiani sulle pagine locali I fatti risalgono a quando l'entusiasmo per il campione portoghese, arrivato alla Juve a luglio 2018, era alle stelle.

La licenza

Valenti, che da anni si occupava di merchandising per il calcio, aveva ottenuto la licenza per produrre le magliette di Cr7. Ieri l'imprenditore, interrogato dalla pm Elisa Buffa davanti alla giudice Alessandra Salvadori, ha ripercorso i fatti. Secondo la pm Laura Longo, sarebbero 13mila le magliette con il logo Cr7 prodotte e non pagate a Valenti.

Il legale del fratello di Ronaldo, Gregoria Cavalla, respinge le accuse e invita a cercare altrove i colpevoli. Il procedimento penale corre parallelo a quello civile, chiuso in primo grado con la vittoria di Valente (assistito dall'avvocato Andrea Pini) nei confronti della società di Ronaldo e con la sconfitta nei confronti della Juve, che si era rivalsa contro l'imprenditore dal momento che nessuno - nella fase di ideazione e produzione delle magliette - avrebbe contattato la società bianconera.

"Ho firmato il contratto il 25 luglio del 2019 - ha ricordato ieri Valenti - ma il 27 luglio l'intermediaria con la società portoghese mi ha detto che quella maglia non si poteva più produrre, perché l'Adidas aveva invitato Ronaldo a modificarla, perché troppo simile a quella ufficiale. Così abbiamo tolto 13mila e 162 maglie dal mercato. Abbiamo pagato 5mila euro per il macero. E ci hanno restituito solo 59 mila euro". Senza contare che sull'onda dell'entusiasmo si era messo a preparare anche centinaia di bambolotti di pezza, anche quelli in onore di Cr7 e tuttora stipati in magazzino".

 

 

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