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Trading online: la polizia postale di Torino scopre un giro di truffe online a capo di una coppia di presunti broker

L’indagine colpisce uno dei fenomeni economico-criminali più estesi degli ultimi anni in termini di dannosità patrimoniale

Trading online: la polizia postale di Torino scopre un giro di truffe online a capo di una coppia di presunti broker
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Telefonavano alle vittime facendosi passare per broker scafati promettendo rendite finanziarie molto elevate a fronte di ingenti versamenti di denaro.

Il piano dei finti broker

E' finita con una misura cautelare che prevede il divieto di espatrio l'attività criminale di una coppia di Latina sulla quale ha indagato per due anni il Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Torino coordinato dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.

Le indagini hanno consentito di accertare che i presunti broker, nelle chiamate ingannevoli, rappresentavano la falsa proposta commerciale di piani di investimento "sicuri", inducendo le vittime a registrarsi su piattaforme finanziarie appositamente create. Questi portali simulavano l’esistenza di falsi grafici di fluttuazione degli investimenti, tali da ingenerare nel malcapitato l’assoluta fiducia nella validità dell’investimento.

L’attività di indagine della Polizia Postale si è incentrata sulla complessa analisi dei flussi finanziari riconducibili agli indagati che in breve tempo trasferivano su conti intestati a società di comodo, sedenti all’estero, il denaro dopo aver effettuato una serie di operazioni e trasferimenti, anche attraverso wallet di criptovaluta, idonei ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa.

Una metodologia che ha permesso agli investigatori cibernetici di individuare le vittime del falso trading, ancora ignare di essere cadute nel raggiro, prevenendo così ulteriori conseguenze negative.

I consigli della polizia postale per evitare truffe di tipo economico

L’indagine colpisce uno dei fenomeni economico-criminali più estesi degli ultimi anni in termini di dannosità patrimoniale, che porta con sé il concreto rischio di ricaduta nella truffa delle stesse vittime, spesso ricontattate dai truffatori anche dopo mesi o anni dal primo falso investimento, sotto le mentite spoglie di società di recupero crediti, o di Forze dell’Ordine incaricate di inverosimili restituzioni dirette di denaro, dietro tuttavia il pagamento di fantomatiche imposte.

Al fine di riconoscere ed evitare queste forme di raggiro la Polizia Postale consiglia di

  • Verificare che il soggetto che propone operazioni di trading on line sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;
  • Consultare la sezione "WARNING AND PUBLICATIONS FOR INVESTORS" dell'ESMA (la CONSOB europea) e verificare se, nei confronti del trader, altre autorità europee omologhe alla CONSOB, hanno pubblicato un avviso agli utenti  (warning);
  • Verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;
  • Diffidare di broker che offrono un rendimento fuori mercato (prospettando un ritorno economico in percentuali di entità sproporzionata);
  • Fare trading con broker e su piattaforme conosciute e di provata affidabilità;
  • Non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione.
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