Torino città campione per studiare il diabete: il 25% dei residenti è sovrappeso
Il capoluogo piemontese presenta dati interessanti sulla patologia: meno a rischio i quartieri oltre il Po ed il centro storico.
Torino città campione per lo studio del diabete. Il capoluogo piemontese è stato scelto insieme ad altre grandi metropoli mondiali per condurre uno studio sul sovrappeso e l'obesità, per capire come possano ed in qual misura influire sulla malattia. Si è insediato lunedì 1 marzo 2021 (online) il Comitato esecutivo piemontese del programma internazionale ”Cities Changing Diabetes”.
Tutte le metropoli coinvolte
Il Comune di Torino insieme alla Città Metropolitana, ad Anci Piemonte e all’Università di Torino è stato inserito tra le realtà che a livello mondiale fanno parte dell’ambizioso programma. Partecipano, fra le altre, le seguenti città: Berlino, Bologna, Buenos Aires, Genova, Lisbona, Madrid, Milano, Roma, Seoul, Manchester, Jakarta e Varsavia. Con il coordinamento del professor Andrea Lenzi (presidente dell’Health City Institute e del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie le scienze della vita Presidenza del Consiglio dei Ministri) e del professor Ezio Ghigo (direttore del dipartimento di medicina generale e specialistica della Città della Salute e della Scienza della Università di Torino) il Comitato torinese riunisce esperti, associazioni, istituzioni per lavorare insieme a soluzioni improntate ad un miglioramento della qualità di vita e per sensibilizzare alla cura del diabete.
Attività fisica fondamentale
Fondamentali i temi del movimento e dello sport con la definizione di percorsi dedicati, come ha sottolineato il piemontese campione olimpico di Mosca 1980 e due volte campione del mondo di marcia Maurizio Damilano, che nel progetto è attivamente coinvolto. Promuovere la salute urbana consentirà di considerare Torino e la sua cintura una “palestra naturale” grazie alla varietà di percorsi pedonali, ai viali alberati, aree verdi e piste ciclabili senza dimenticare i gruppi di camminata attivi. Va tenuto presente che Torino sta vivendo un declino demografico da oltre vent'anni, con un indice di vecchiaia superiore ad altre città del Nord Italia. Ma, allo stesso tempo, il territorio metropolitano è molto frammentato e la prevalenza del diabete varia molto da quartiere a quartiere. I numeri per la sfida del diabete a Torino dicono che la presenza del diabete è del 6,8% (aumentata tantissimo negli ultimi anni) e che il 25% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni è in sovrappeso, mentre il 7% è addirittura obeso.
L'incidenza nei quartieri
Nella riunione del comitato esecutivo, l’epidemiologo professor Giuseppe Costa e la ricercatrice Cristina Bargero hanno richiamato gli studi a dimostrazione del fatto che la prevalenza del diabete non è la stessa in tutti i quartieri della città di Torino. Le zone nord, ovest oltre ad alcune zone a sud registrano una prevalenza maggiore, mentre l'intera area oltre il fiume Po e alcuni quartieri del centro storico registrano i valori più bassi. Si tratta di una differenza collegata anche a fattori socio-economici: il sovrappeso e l'obesità sono più alti nelle persone con un basso livello di istruzione scolastica e con bassi redditi. Il programma "Cities Changing Diabetes" condurrà ulteriori analisi dei dati per rafforzare la base di conoscenze e fornire nuove strategie di intervento considerando sia il trattamento che la prevenzione della malattia. Sperando che Torino non diventi la... città del diabete!