TORINO E PROVINCIA

Tensione durante la passeggiata No Tav da Venaus verso i cantieri di San Didero e di Chiomonte

Il corteo è partito poco prima delle 13

Tensione durante la passeggiata No Tav da Venaus verso i cantieri di San Didero e di Chiomonte
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Ci sono state ore di tensione nella giornata di ieri, 30 luglio 2023, al termine della passeggiata (giunta alla settima edizione) da Venaus verso i cantieri di San Didero e di Chiomonte, in Val Susa, mentre era in corso il Festival musicale Alta Velocità (si conclude oggi, lunedì 31 luglio 2023), organizzato dal movimento "No Tav" che da anni porta avanti la battaglia contro la costruzione dell'alta velocità.

Alla marcia hanno preso parte anche i collettivi che nei giorni scorsi hanno partecipato al Climate Social Camp che si è svolto a Torino e da fuori città, in particolare da Bologna e dal Veneto, sono arrivati diversi attivisti.

Bombe carta e sassi contro le forze dell'ordine

Un gruppo di antagonisti, circa una cinquantina, hanno lanciato molotov, petardi, bombe carta e sassi contro le forze dell'ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. In località Baraccone con un argano hanno agganciato il cancello principale e hanno cercato di tirarlo giù. L'attacco, secondo quanto emerso, è avvenuto in più punti.

Anche il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, sempre in Val di Susa, è stato attaccato nella giornata di ieri da un gruppo di No Tav incappucciati.

Gli attivisti hanno strappato diversi metri di concertina di filo spinato dalle recinzioni, con cesoie e una scala. La scorsa settimana i due cantieri erano stati attaccati di notte sempre dagli antagonisti, secondo gli investigatori sotto la regia del centro sociale Askatasuna. Il 24 luglio scorso la digos della Questura di Torino aveva perquisito l'area del presidio No Tav dei Mulini e aveva sequestrato materiale che, secondo gli investigatori, era stato utilizzato durante gli assalti. Oltre agli scudi in plexiglass a petardi, bombe carta e abiti scuri per il travisamento, erano state sequestrate corde, rampini e tronchesine.

Dopo oltre un'ora sono terminati gli attacchi. L'autostrada A32 che dal capoluogo piemontese porta a Bardonecchia, che era stata chiusa dalle forze dell'ordine per motivi di sicurezza, visto la vicinanza ai cantieri, è stata riaperta al traffico nel corso del tardo pomeriggio.

Nessun ferito e l'analisi delle immagini

Fortunatamente durante i "momenti più caldi" non ci sono stati feriti come è avvenuto, invece, negli anni passati. Le forze dell'ordine stanno già probilmente analizzando i video degli scontri per identificare i responsabili dei disordini avvenuti, come detto, ieri.

Il ministro Salvini delle Infrastrutture e dei Trasporti su Facebook:

"Delinquenti. Solidarietà agli agenti di Polizia. Alla violenza dei NO che per decenni hanno bloccato il Paese, rispondiamo con la forza delle idee e la concretezza dei SÌ. Avanti con il lavoro, la crescita e il futuro".

Il movimento "No Tav" fa sapere sui social: 

"Il Movimento No Tav c’è ed è forte, e la passeggiata ai fortini della devastazione di oggi lo ha dimostrato. Migliaia di persone sono partite alle 12.00 dal presidio No Tav di Venaus, centro del Festival Alta Felicità, per una passeggiata di lotta verso San Didero e Chiomonte. Un serpentone si è snodato per le strade della Val di Susa e che ad un certo punto si è diviso permettendo a tutti e tutte di poter andare direttamente nei luoghi che sono diventati ormai il simbolo della devastazione, dello sperpero del denaro pubblico e dello sfruttamento dei territori. A San Didero migliaia di persone hanno raggiunto prima il presidio e poi direttamente le reti del cantiere, nonostante l’applicazione della zona rossa e dei jersey posti sulla statale 25 sia da un lato che dall’altro del cantiere. Qui, grazie alla partecipazione attiva di tantissimi giovani e giovanissimi, è iniziata una sonora battitura al cancello seguita dalla volontà diffusa e condivisa di dare un forte segnale di contrarietà al progetto del Tav, disarmando le infrastrutture poste a protezione del cantiere tra cori e fuochi d’artificio. Contemporaneamente, sul versante di Giaglione, di fronte del cantiere di Chiomonte, un nutrito e determinato spezzone della passeggiata si è diretto al presidio dei mulini, aggirando il blocco sulla strada principale e dirigendosi poi ai jersey posti a difesa del cantiere dove diversi metri di concertina sono stati strappati dalle reti nell’acclamazione generale! In entrambi in casi le forze dell’ordine hanno messo in atto le solite modalità che il Movimento conosce da tempo. La voglia di lottare dei No Tav, però, è sempre tanta e dunque i e le No Tav non si sono fatti spaventare dal fitto lancio di lacrimogeni e dall’idrante sempre in azione, proseguendo con determinazione. Anche i giornali, approfittando delle settimane precedenti in cui molto è stato detto riguardo al Movimento, al Festival Alta Felicità e a chi contribuisce alla sua riuscita, non hanno perso occasione per tentare di dividere il Movimento No Tav, etichettando chi, a loro giudizio, dovrebbe essere più o meno pacifico. I media nostrani colgono così l’occasione per ribaltare una giornata dispiegata su più fronti, capace di andare a incidere in tutti quei luoghi in cui i cantieri dell’opera che nessuno vuole, sacrifica risorse e ambiente naturale e umano, per screditare la battaglia ormai trentennale per la difesa del proprio territorio.

Questo perché restituire la potenza di questa giornata di lotta e di questi giorni di festival implicherebbe assumere che il Movimento No Tav, nonostante i continui attacchi, sia vivo, determinato e capace di puntare sempre più in alto. Non a caso, dunque, leggiamo questi articoli in un quadro più ampio che parte dall’accusa di associazione a delinquere ad alcuni e alcune compagne del movimento e che passa per i continui tentativi di criminalizzare la lotta, attuando le più svariate strategie.

Basti pensare al tentativo di impedire il sereno svolgimento del Festival Alta Felicità con le accuse nei confronti del sindaco di Venaus e le insinuazioni riguardo la mancanza di attenzione alla gestione in sicurezza di questo evento e alla più recente perquisizione al presidio permanente dei Mulini.

Non occorre nemmeno rispedire al mittente queste superficiali considerazioni dei giornali perché l’entusiasmo, la generosità e la determinazione di questi popoli in lotta, che si sono ritrovati in questi giorni di festa e iniziativa, bastano per dimostrare tutto il contrario. Resisteremo, sempre, un minuto, un metro ed un giorno più di loro. Avanti No Tav!"

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