PIEMONTE

Tensione a Torino al corteo degli studenti contro il Governo: bruciato fantoccio con l'immagine di Valditara

15 agenti feriti a causa di un ordigno orticante

Tensione a Torino al corteo degli studenti contro il Governo: bruciato fantoccio con l'immagine di Valditara
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Momenti di tensione questa mattina, venerdì 15 novembre 2024, in piazza Vittorio, davanti alla Rai e in piazza Castello a Torino tra studenti e forze dell'ordine.

La protesta

Il corteo è partito da piazza Castello e si è snodato verso la prefettura, la Rai, la Mole Antonelliana, il Rettorato di Unito.

Gli studenti sono scesi in piazza contro le politiche del Governo in merito al mondo della scuola e sulla politica estera. Sullo sfondo anche la questione palestinese che continua a tenere banco da ormai un anno.

15 agenti feriti a causa di un ordigno orticante

15 agenti sono rimasti feriti a causa dello scoppio di un ordigno orticante. Secondo quanto emerso, il materiale è stato lanciato in mezzo alle forze dell'ordine, davanti alla Prefettura, in piazza Castello a pochi passi dall'ex sede della Regione Piemonte.

Durante il corteo è stato bruciata una foto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara proprio di fronte all’Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio Emanuele II, a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova.

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Consap:"Quello che è accaduto questa mattina è inaccettabile"

"Quello che è accaduto questa mattina è inaccettabile. Diciotto agenti feriti, una camionetta distrutta, uova e ordigni urticanti lanciati contro le forze dell’ordine, mezzi vandalizzati e usati come tamburi. Questo non è diritto di protesta: questa è pura violenza, e la Polizia non è pagata per andare al martirio contro ogni genere di feccia.

La responsabilità di tutto ciò ricade sulla sinistra istituzionale, che da anni coccola questi individui e regala loro spazi come i centri sociali. È il caso di Torino, dove il Sindaco Lo Russo protegge realtà come Askatasuna, persino quando distruggono tutto ciò che trovano. Lo abbiamo visto anche pochi giorni fa a Bologna: gli stessi gruppi, le stesse violenze, la stessa difesa ideologica ai teppisti di professione che è ormai inaccettabile.

Per questo e per altri motivi la Polizia di Stato ha le mani legate di fronte a queste manifestazioni violente che nulla hanno di democratico. È ora di dire basta: servono pene e condanne esemplari, che vengano scontate realmente. Non sono sufficienti avvisi o obblighi di firma. Chi aggredisce le forze dell’ordine deve andare in carcere.

Stiamo facendo ridere l’Europa per come gestiamo l’ordine pubblico. La Polizia Italiana è un fiore all’occhiello, ma questa gestione inefficace sta mortificando la nostra professionalità. Se la Polizia perde la faccia, lo perde l’intera nazione. È necessario un cambio di rotta immediato per tutelare sia gli agenti che il rispetto delle leggi."

Gli scontri
Gli scontri

Il ministro Matteo Piantedosi:

"Ancora una volta oggi a Torino, nel corso di un corteo, abbiamo assistito a intollerabili episodi di violenza, con i manifestanti che, violando le prescrizioni della Questura e cambiando percorso, hanno tentato di raggiungere l’ingresso della Prefettura. Stavolta non c’era il pretesto di altre iniziative in corso né soggetti cui contrapporsi ma a essere presi di mira sono stati i palazzi delle Istituzioni e a essere aggrediti gli operatori delle Forze di polizia schierati a loro difesa. Confido che possa giungere unanime la ferma condanna per quanto accaduto. Agli agenti feriti la mia vicinanza e il mio apprezzamento per la loro professionalità e il loro equilibrio insieme agli auguri di pronta guarigione".

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