Telefonini nel carcere delle Vallette, 43 indagati
I dispositivi entravano con varie mosse (lanciati dall'esterno, trasportati con droni o nascosti dentro i pacchi)
E' stata chiusa nei giorni scorsi, dalla Procura di Torino, l'inchiesta svolta dal 2021 al 2023 dalla squadra mobile e dalla polizia penitenziaria.
43 indagati
Come fa sapere il quotidiano "La Repubblica" sono in tutto 43 i detenuti indagati (difesi dagli avvocati Michele Ianniello, Iglifh Zorzi, Cristina Lavezzaro e Francesco Rotella) scoperti con i telefonini, utilizzati per chiamare parenti, conoscenti e amici. In un caso, un detenuto aveva proseguito lo stalking nei confronti della ex. I dispositivi entravano con varie mosse (lanciati dall'esterno, trasportati con droni o nascosti dentro i pacchi) grazie all'aiuto di detenuti in semilibertà o che comunque erano in condizione di uscire e rientrare nell’istituto.
Nel caso di una perquisizione venivano nascosti in nicchie scavate dentro le porte dei bagni, piccoli spazi scoperti nelle cucine, al fondo dei congelatori oppure buttati nello scarico dei water.
Il sostituto Paola Stupino contesta a vario titolo l’accesso di dispositivi di comunicazione non autorizzati, la detenzione abusiva di armi e droga, resistenza a pubblico ufficiale.
Non solo telefoni
Come detto, in una cella non sono arrivati solo dispositivi elettronici ma anche stupefacenti. Gli agenti hanno trovato alcuni grammi di cocaina e hashish (ad un uso non esclusivamente personale) e un pugnale lungo ben 6 centimetri.