TORINO E PROVINCIA

TAV, il sindaco di Borgone di Susa: "Bisogna allontanare le frange violente"

L'8 novembre scorso si è dimessa la sindaca di Bussoleno, Bruna Consolini, poco prima dell’inizio della seduta di consiglio comunale convocata per discutere dei fondi delle compensazioni Tav.

TAV, il sindaco di Borgone di Susa: "Bisogna allontanare le frange violente"
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Dopo le dimissioni rassegnate l'8 novembre della sindaca di Bussoleno, Bruna Consolini, poco prima dell’inizio della seduta di consiglio comunale convocata per discutere dei fondi delle compensazioni Tav, i vari episodi in cui si è contestata l'opera da parte del Movimento No Tav, è intervenuto sul suo profilo social, il sindaco di Borgone di Susa, Diego Mele:

"Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto alla collega Sindaco di Bussoleno, Bruna Consolini, persona dalle rare qualità umane e professoressa stimata da generazioni di studenti valsusini. Non posso però esimermi dall'esprimere alcune considerazioni per quanto sia accaduto a Bussoleno e per quanto ancora - temo - accadrà in Val di Susa. Direi, senza troppi giri di parole, di non essere mai stato un grande fanatico del TAV, nè tantomeno di ritenerlo una priorità in questo momento storico, pur non essendomi mai opposto alla sua realizzazione se non fornendo qualche contenuto costruttivo.

Opporsi ad un'opera pubblica, a una politica pubblica o decisione degli enti sovraordinati se non condivisa, quando avviene in un contesto democratico, non è solo sacrosanto, ma anche e soprattutto costituzionalmente garantito. Più di qualche volta, però, anche grazie al supporto di certi amministratori dei territori, queste opposizioni avvengono in modo tutt'altro che pacifico, con minacce, insulti, violenze verbali e fisiche, con duri scontri con le forze dell'ordine e, in ultimo, durante il Consiglio Comunale di Bussoleno, queste intimidazioni sono avvenute direttamente alle amministrazioni non in linea con i dettami di alcune frange estreme del "Movimento No Tav" e di altri movimenti che nulla hanno mai avuto a che fare con la Val di Susa. Ecco. Alcune frange estreme. Questi estremisti, in più di un'occasione negli ultimi 15 anni, non solo non sono mai stati allontanati, ma sono stati invitati, a più riprese, ad alimentare le contestazioni nonchè le violenze. Contestatori, questi, che taluni pensavano di poter controllare, di poter addomesticare e utilizzare a proprio uso e consumo quando era loro comodo. Le cose sono però andate diversamente. Oggi, infatti, quegli stessi sobillatori, leggo da più parti esprimere posizioni in solidarietà alla carissima Bruna, dimenticandosi che proprio loro hanno contribuito il formarsi di questo clima infame, così come lo definirebbe Bettino Craxi. Forse è giunto il momento di ravvedersi, di allontanare definitivamente quegli elementi di disturbo - peraltro noti - lasciando spazio alla protesta pacifica e democratica. Certo, ci vuole coraggio, ci si deve mettere la faccia questa volta. Perchè se non è certamente democratico contestare un Sindaco e intimidirlo affinchè rifugga le compensazioni e dia le proprie dimissioni, è altrettanto non democratico permettere a un altro Sindaco di essere minacciato per giorni, messo sotto scorta all'interno del municipio, mentre i colleghi sindaci sfilano, non curanti della cosa, davanti al palazzo del comune che li sta ospitando a suo malgrado. Esperienza, quest'ultima, provata sulla mia pelle. Due facce della stessa ipocrisia che, troppo spesso, in Val di Susa vengono tenute ben celate da chi difende gli interessi del traffico su gomma e da chi da più di un ventennio si finge democratico tra i banchi dei consigli comunali. Spero in un 2023 molto diverso, che oltre a portarci un del po' di neve (ma senza esagerare eh, che rimuoverla costa!), possa portare alla Valle intera e alle sue amministrazioni tanta pace e serenità".

Il "ricatto politico"

In molti, in Val Susa, hanno definito i quattro milioni concessi dalla Regione (per la realizzazione di interventi di riassetto idrogeologico e rischio incendi che il Comune richiede da tempo), un "ricatto politico", tant'è che il Movimento No Tav ha cercato in tutti i modi di non far approvare in Consiglio comunale a Bussoleno, la convenzione.

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