Strage dei mercatini di Natale a Berlino: l'attentatore aveva una rete di complici a Torino
Il tir con cui il terrorista travolse bancarelle e persone inermi era stato rubato a Orbassano
Era il 19 dicembre 2016 quando un tir si schiantò sui mercatini di Natale di Breitscheidplatz a Berlino travolgendo persone e bancarelle con un bilancio tragico: quel giorno morirono 12 persone, 56 rimasero ferite. L'attentato fu rivendicato dallo Stato Islamico. Ora, a distanza di anni, spunta una rete di fiancheggiatori con base a Torino.
Il tir rubato a Orbassano
All'epoca o sospetti sull’esecutore materiale dell’attentato si concentrarono su Anis Amri, appartenente alla rete salafitica “La vera religione” poi ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni (Milano), durante un controllo di polizia all’esterno della stazione ferroviaria. Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona hanno ora rivelato che il mezzo usato per la strage era stato rubato alcuni giorni prima all’autoporto del Sito a Orbassano. L’autoarticolato fu prelevato da ignoti e rimase in provincia di Torino per qualche giorno, per poi essere guidato dal terrorista fino in Germania.
A Torino dopo l'attentato
Dopo aver compiuto l’attentato l'uomo tornò a Torino, lo testimoniano le telecamere di sorveglianza di Porta Susa (che immortalano il suo arrivo a Torino) e di Porta Nuova da dove partì alla volta di Milano e poi Sesto San Giovanni. Ma cosa fece e chi incontrò Anis Amri nel capoluogo piemontese? E' proprio su questo che si sta concentrando l'inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona. Già nel 2016 la Digos aveva avviato un’indagine per individuare possibili fiancheggiatori del terrorista concentrandosi sulle comunità che abitano la zona di Porta Palazzo senza per riuscire ad individuare i possibili complici dello stragista.
Sicuramente però Amri a Torino ottenne denaro e documenti e dalle varie ricostruzioni spunterebbe anche una donna, di origine nordafricana, che avrebbe ospitato per una notte il terrorista. Il giorno dopo Anis Amri avrebbe preso il treno per Milano dove fu ucciso.
Decisivi potrebbero essere i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del Sito. Dai video infatti si potrebbero identificare i ladri del camion. I filmati sono stati richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona nella speranza che in questi anni non siano stati cancellati.
Oltre a ricercare informazioni riguardo l'attentatore e la sua rete, si indaga sull’immigrazione clandestina e il suo sfruttamento. Intanto ieri sono state arrestate quattro persone (ma nessuna che vive a Torino) ed eseguite 44 perquisizioni nei confronti di 18 indagati per vari reati e di altre 26 persone nelle province di Ancona, Fermo, Ferrara, Catanzaro, Modena, Macerata, Siracusa e Verona.