Nel carcere di Torino si continua a morire. Nella giornata di ieri, 28 ottobre 2022, un ragazzo di 26 anni si è tolto la vita dopo essere stato portato in carcere due giorni fa.
La ricostruzione
Il 26enne, di origine africana, si è spento alle 8 impiccandosi nella cella del padiglione B, nella sezione “nuovi giunti”. Era stato arrestato dopo aver rubato un paio di cuffie bluetooth nella giornata di mercoledì. L’allarme è stato lanciato dagli agenti della polizia penitenziaria (tra cui un volontario della Croce rossa) che hanno fatto di tutto per rianimarlo (per oltre 50 minuti) e mantenerlo in vita ma non c’è stato nulla da fare.
L’udienza di convalida
Sempre ieri, si era tenuta l’udienza di convalida e il giudice si era riservato la decisione se tenerlo in carcere o liberarlo. La decisione di interrompere la sua vita è arrivata subito dopo il passaggio degli operatori per la terapia dei compagni di cella che avviene, di norma, mezzora prima.
“Sono sconfortata per quanto accaduto – ha detto la direttrice del carcere Lorusso e Cutugno, Cosima Buccoliero – Il detenuto era appena arrivato, la visita all’ingresso non aveva rilevato criticità. Non abbiamo avuto il tempo necessario per accorgerci di qualche problema e di intervenire”.
“E’ il 72esimo suicidio in cella nel corso di quest’anno, a cui vanno aggiunti quattro appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita” – fa sapere tramite una nota, il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio.
La situazione nel carcere torinese è, dunque, sempre più al limite, tra aggressioni e morti volontarie.