Sestriere: sequestrata la villa del manager Ginatta | IL VIDEO
La casa di montagna (Sestriere) si compone di 16 stanze per 400 metri quadrati su due piani, valore oltre un milione di euro
Sequestrata la villa di Roberto Ginatta, top manager della galassia Fiat già indagato dalla Guardia di Finanza per conto della Procura di Palermo. Una brutta notizia per il facoltoso uomo d'affari torinese.
Fra le curiosità più singolari, anche il fatto che nel computo delle spese contestate ci sarebbero ben 185mila euro destinati... all'acquisto di biglietti della Juventus!
Malversazione e buchi di bilancio
Le accuse mosse dagli inquirenti sono pesanti, ma legate alla sfera lavorativa del manager: malversazione, distrazione di fondi, buchi di bilancio nelle società gestite (direttamente o indirettamente) da lui e dai famigliari. La villa sequestrata è una bella e grande casa di montagna al Sestriere (To) valutata circa un milione e 100 mila euro. I sigilli sono stati apposti dai finanzieri del Comando di Palermo che già indagavano su Ginatta in relazione alla vicenda "Blutec". Si tratta di un'azienda che ha rilevato l'ex-stabilimento Fiat di Termini Imerese (Pa). Il provvedimento è stato però emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino per competenza territoriale. La villa sequestrata a Ginatta si compone di 16 stanze per un totale di circa 400 metri quadrati su due piani. Non proprio una "stamberga" dunque. D'altronde il valore sul mercato supera il milione di euro, quindi...
"Ostacolava la Magistratura"
Secondo le indagini della Guardia di Finanza la villa sarebbe stata intestata ad una società-schermo per ostacolare l'attività della Magistratura. La misura dei giorni scorsi si aggiunge a quelle personali a suo carico e a quelle eseguite, sempre su delega della Magistratura torinese, nei confronti del figlio e di una contabile del gruppo di Rivoli che si occupa di componentistica per auto. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche la bancarotta nell'àmbito di Blutec Spa, Metecs Spa e Mog Srl. La Corte di Cassazione ha invece annullato, con rinvio al Tribunale del Riesame, l’ordinanza di custodia cautelare per l’imprenditore 74enne. In tutto le malversazioni portate a compimento ammonterebbero a circa 16 milioni di euro. Secondo l’accusa Ginatta e i suoi collaboratori avrebbero "deviato" i finanziamenti statali per rilanciare l’impianto automobilistico di Termini Imerese. Facile immaginare una lunga trafila di ricorsi e carte bollate, con stuoli di avvocati pronti a darsi battaglia mentre passeranno le udienze, i mesi, forse gli anni.
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