Erano in centomila persone ieri aTorino a manifestare per Gaza e contro il blocco della Global Sumud Flotilla, un corteo in mattinata ha visto la partecipazione anche di studenti, insegnanti e famiglie con bambini, poi si è trasformata rivelando la doppia faccia della protesta.
Da una parte la richiesta di pace di molti, dall’altro la volontà di distruggere di pochi: in cento hanno devastato piazza Castello e via Po.
Il riepilogo della giornata
Tutto è iniziato ieri con il blocco del magazzino di Amazon a Brandizzo e proseguita con lo sciopero generale lanciato da CGIL, USB e Si Cobas che ha portato in strada una marea di persone: lavoratori, studenti e attivisti dei collettivi universitari, protagonisti delle azioni più forti, come i blitz alle Ogr dove, per l’Italian Tech Week, stavano intervenendo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il fondatore di Amazon, Jeff Bezos.
Al Politecnico, alle OGR e alla Leonardo (sede del colosso dell’aerospazio) la polizia arriva a lanciare lacrimogeni e cariche per tenere a distanza i manifestanti.
Cosa è successo ieri notte
Ma è alla sera, quando si svolge l’ultimo corteo, che si crea una situazione di vera tensione esasperata dall’assenza di controllo del traffico e dall’impossibilità per chi era in auto di poter passare, situazione che ha creato inevitabili contrasti con i manifestanti.
Poi, la degenerazione di quella che doveva essere una giornata all’insegna del messaggio più importante, sostenere la pace, un centinaio di giovani, attacca le forze dell’ordine prima a porta Susa, con lancio di bottiglie e pietre, e poi davanti alla prefettura e in via Po dove viene danneggiato l’allestimento di Portici di Carta.
Gli agenti rispondono con idranti e lacrimogeni, all’una di notte le ultime cariche disperdono i violenti e in città torna la calma.