Sciopero taxi nelle vie del centro di Torino: "No alle piattaforme web"
Nei primi cinque mesi del 2022, Uber è stata aperta per cercare una corsa 4,3 milioni di volte, il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nella giornata di ieri, 5 luglio 2022, si è svolto a Torino il corteo di circa 200 tassisti per protestare contro le piattaforme web e le scelte del governo Draghi.
La protesta e le richieste
I liberi professionisti si sono ritrovati in piazza Vittorio per sfilare in corteo fino in piazza Castello, dove sono stati ricevuti in prefettura.
Alla base della protesta c'è il dissenso contro il disegno di legge sulla concorrenza, sulle concessioni balneari, la cui approvazione definitiva è attesa a giorni. L'articolo 10 delega il governo a regolamentare l'uso delle piattaforme web, in particolare di Uber.
Chi può svolgere il mestiere del taxista
Attualmente, in Italia, per poter offrire il servizio ai cittadini occorre l'abilitazione professionale. Possono usare solo l'app gli operatori del noleggio con conducente che vedono, ovviamente, di buon occhio la liberalizzazione. Sul piede di guerra i tassisti, che da molto tempo vogliono mantenere la tariffazione stabilita a livello comunale e non appoggiare la logica quindi delle piattaforme web.
Nei primi cinque mesi del 2022, Uber è stata aperta per cercare una corsa 4,3 milioni di volte, il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Tangenziale paralizzata
Diverse decine di auto, questa mattina 6 luglio 2022 (secondo giorno di protesta) si sono ritrovati di fronte all'Allianz Stadium, in direzione Caselle, per ribadire il "no alle liberalizzazioni" del settore e di mantenere, come già specificato, la situazione così com'è attualmente. La protesta ha creato numerosi rallentamenti sull'arteria autostradale che circonda la Torino e tocca i comuni della cintura.