Confermata sentenza primo grado

Schiaffi e insulti ai bimbi: assolte (per la seconda volta) le due maestre d'asilo di Rivoli

Le due insegnanti erano state accusate da alcuni genitori di maltrattamenti nei confronti dei loro figli di età compresa tra i 3 e i 5 anni

Schiaffi e insulti ai bimbi: assolte (per la seconda volta) le due maestre d'asilo di Rivoli
Pubblicato:

Maestre d'asilo di Rivoli accusate di maltrattamenti assolte anche in secondo grado: erano state accusate da alcuni genitori di insulti, strattoni e schiaffi ai danni di bambini tra i 3 e i 5 anni

Assolte dall'accusa di maltrattamenti

A Rivoli, alla scuola materna Rosselli, nessun bambino è stato schiaffeggiato o strattonato. Sono state assolte le due insegnanti, con una carriera trentennale alle spalle. Cade nei loro confronti l'accusa di maltrattamenti. Maria Cristina Domaneschi, giudice della Corte d'Appello di Torino, ha infatti confermato la sentenza di assoluzione, avallando la decisione presa dai colleghi del primo grado.

Le segnalazioni dei genitori

I fatti risalgono al mese di marzo del 2019, quando ai militari dell’Arma della Stazione di Rivoli erano giunte alcune segnalazioni da parte di genitori dei piccoli alunni, preoccupati per presunti maltrattamenti posti in essere nei confronti dei loro figli da parte delle due insegnanti.

Le indagini

Le immediate indagini dei Carabinieri avevano consentito di documentare alcuni episodi nei quali le due indagate avevano aggredito verbalmente, strattonato e in un caso anche schiaffeggiato, dei bambini a loro affidati, aventi tutti età compresa tra i 3 e i 5 anni. Questi comportamenti erano stati documentati con telecamere nascoste in classe.

Vennero raccolti oltre 7mila minuti di immagini dai quali non sarebbe mai emerso alcun comportamento di violenza fisica o verbale. 

A favore delle maestre anche una consulenza che criticò le modalità con cui sarebbero state raccolte le testimonianze dei piccoli ossia in maniera errata in relazione alla loro età, che in quella fase di crescita tendono ad “assecondare l’interlocutore”.

A meno di un anno dalla sentenza di primo grado la vicenda si conclude quindi con un secondo verdetto di assoluzione.

Seguici sui nostri canali