NEL CANAVESE

Scandalo cittadinanze, nei guai la sindaca di Lauriano Matilde Casa

In passato andò sotto processo per aver trasformato un terreno edificabile in suolo agricolo

Scandalo cittadinanze, nei guai la sindaca di Lauriano Matilde Casa
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La sindaca di Lauriano, Matilde Casa, già volto noto per le sue battaglie ambientaliste (in particolare per aver trasformato un terreno edificabile in suolo agricolo) che le è costato un lungo processo giudiziario, da cui poi è stata assolta, ora è di nuovo nei guai per un altro caso che riguarda il suo Comune.

Nei guai la sindaca di Lauriano Matilde Casa

Falso in atto pubblico, corruzione, associazione per delinquere. Queste le gravissime accuse a cui potrebbe (in questa fase il condizionale è d’obbligo) essere chiamata a rispondere Matilde Casa, sindaca di Lauriano: nei giorni scorsi, infatti, le è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (a firma del PM Valentina Bossi della Procura della Repubblica di Ivrea) in merito alla nota vicenda delle cittadinanze «jure sanguinis» ottenute presso il piccolo centro collinare.

Come raccontato da Prima Chivasso, l’ufficialità è arrivata solo martedì 2 maggio, ma in paese pare se ne parlasse già da una settimana, voci sospinte dalla dura (durissima) campagna elettorale. Una fuga di notizie, ma questa è un’altra storia.

Una vera bomba, scoppiata peraltro a poche settimane dalle elezioni amministrative in programma per il 14 e 15 maggio (Casa non è più candidata), che chiude la prima fase di un’inchiesta iniziata poco meno di quattro anni fa (per tutto questo tempo le carte erano rimaste chiuse in un cassetto) con un blitz condotto nel luglio 2019 dai carabinieri della Sezione Operativa di Chivasso.

Sono una settantina i casi contestati e legati, come detto, a brasiliani che pur riuscendo ad ottenere la residenza (e di conseguenza la cittadinanza) sarebbero rimasti sul territorio pochi, pochissimi giorni, e senza che dal Comune, stando alle accuse, fosse stato effettuato un minimo controllo sull’avo che risulta aver trasmesso il diritto alla cittadinanza.

Tra loro nomi di spicco del paese sudamericano, come imprenditori, calciatori (anche della nazionale Carioca), sportivi, cantanti e docenti universitari.

Persone che, secondo la Procura, avrebbero ottenuto cittadinanza e passaporto (con tutti i vantaggi connessi, sia di movimento che per il trasferimento di valuta all’estero) grazie a false attestazioni e certificati poi sottoscritti da Matilde Casa che, stando alle accuse, sarebbe stata al corrente delle scorrette modalità di riconoscimento della cittadinanza e della residenza, in quanto non conformi alla normativa.

Stando alla Procura, la regia di queste cittadinanze sarebbe stata cura della società «Rotunno - Immigration Solutions & Business», per cui lavoravano Stefano Bardelli, Silvia Simoes Rotunno e Gabriela Rotunno Val de Sousa.

Tornando a Lauriano, per la Procura Anselmino si sarebbe fatta promettere utilità varie, per sé e per altri, per compiere atti contrari al proprio dovere d’ufficio. Tra le altre cose, avrebbe omesso di far effettuare i controlli sulla presenza e sulla dimora abituale (il classico controllo della Polizia Locale), essendo consapevole che i brasiliani non fossero davvero residenti a Piazzo.

Sempre Barbara Anselmino avrebbe ricevuto in cambio borse, una catenina ed altri regali non meglio specificati, mentre al sindaco e il Comune, come ringraziamento per la disponibilità, sarebbero andati oggetti di varia natura come un PC per la biblioteca. Tutto ciò con la complicità di Niva Detti, che avrebbe rilasciato certificati di autorizzazione alla residenza presso il proprio b&b in cambio di soggiorni pagati anche a fronte di nessuna permanenza.

Scandalo cittadinanze, le parole del sindaco

La notizia della chiusura delle indagini sulle cittadinanze ai brasiliani è stata una doccia fredda per la sindaca di Lauriano Matilde Casa, ormai pronta a cedere la fascia al suo successore che sarà eletto nelle amministrative dei prossimi 14 e 15 maggio.

Con la notifica, non ha potuto far altro che nominare come legale di fiducia l’avvocato Mauro Carena, di Torino.

"E’ con grande tristezza - dichiara Matilde Casa - che vengo a conoscenza di gravi illazioni che alcuni individui stanno facendo sul conto mio e della mia amministrazione, ma non ho di certo alcuna necessità di nascondere il mio operato e non ho alcun problema nell’esporre e motivare le mie azioni.

Ciò di cui si parla è un’indagine iniziata quattro anni fa a seguito di operazioni del tutto nuove per il nostro Comune, ma del tutto legali ai sensi di norme di legge tutt’ora vigenti e, se ci fossero stati errori formali, non è assolutamente che si tratti di un reato e di qualcosa non dovuto fatto in cambio di vantaggi personali!

Sono indagata per aver fatto sì che la biblioteca di Lauriano ricevesse una stampante per la sua attività e quindi mi sarei fatta corrompere per averla fornita ai miei concittadini.

Ciò non è mai avvenuto, e nessuna stampante è mai arrivata in dono alla biblioteca. Resta il grande interrogativo di chi si possa far corrompere per tali motivi. Quel che è certo, però, è che non esistono reati penali per cui io e la mia amministrazione siamo stati indagati. Indagati e non condannati, è meglio ricordarlo ai figuri a cui facevo riferimento.

Infatti, è proprio meglio ricordarlo a chi mi aveva in passato denunciato per abuso di ufficio, un’accusa da cui sono stata assolta con formula piena perché “il reato non sussiste”.

E’ sempre meglio ricordarlo a chi mi aveva denunciato per presunto “lavoro nero”, un’accusa da cui sono risultata totalmente innocente.

E’ meglio ricordarlo a chi ha saputo prima di me che si stesse indagando nei miei confronti e l’ha detto ad almeno una persona. Da chi l’ha saputo? Quali canali gli hanno permesso di saperlo? Questa sarebbe un’interessante domanda a cui trovare una risposta.

Mi riferisco alla persona che prima di me ha saputo e che, in tutti questi anni e persino ora che non sono più candidata, invece di lecitamente contestare e non condividere le mie scelte amministrative, non ha fatto altro che muovere attacchi personali nei miei confronti con un odio ed un’acredine che ha più a che fare con la sfera della psicologia che con quella di una leale competizione politica.

Il fatto che sapesse, prima di chiunque altro, me compresa, questa notizia è cosa che invita a riflettere e meriterebbe di ricevere una chiara spiegazione da lui o da chi lo ha permesso.

Spiace dover pensare che, come le altre due volte, quando arriverà la notizia della mia assoluta innocenza, questa non sarà più una “bomba” (per usare il gergo di questo individuo) da utilizzare per la campagna elettorale, ma solo un trafiletto che, purtroppo, ben pochi leggeranno.

Rispetto al passato mi piacerebbe, però, che vi fosse una differenza, vorrei che fosse fin dall’inizio chiaro che ho agito sempre con grande onestà e correttezza e non per ricevere premi nazionali ed encomi su tutti i giornali e le televisioni. Vorrei che questa volta fosse chiaro fin dall’inizio che si tratta di una persecuzione e vessazione di persone che parlano di me in un modo che andrebbe denunciato o querelato ma che, da persona corretta quale sempre sono stata, ad insulti ed illazioni ha risposto con il silenzio e la sopportazione di chi sa di avere dalla sua la ragione".

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