Sangue a Barriera di Milano: tre accoltellamenti nell'arco di un paio di giorni
L'escalation di violenza fa sentire tutti in pericolo con pesanti ripercussioni sulla vita dei residenti

Tre accoltellamenti in Barriera di Milano, periferia nord di Torino. L'ultimo riguarda un 48enne di origine peruviana ferito al braccio con una lama nel corso di un tentativo di rapina.
Tre accoltellamenti a Barriera di Milano
Non ha avuto la stessa fortuna Mamoud Diane, 19 anni, prima brutalmente picchiato e poi ucciso con una coltellata, nella notte tra il 2 e il 3 maggio in via Monte Rosa.
Ma quando viene aggredito l'uomo di origine peruviana, non sono neanche passate 24 ore da un’altra aggressione tra pusher: un 48enne di origini marocchine, poco dopo la mezzanotte del 4 maggio, aveva tentato di uccidere un suo connazionale di 41 anni colpendolo con un coltello alla gola probabilmente per rubargli l'incasso della giornata, cinquemila euro in contanti. La polizia, avvertita dai residenti, ha arrestato il 48enne per tentato omicidio e denunciato un altro uomo.
Mentre sono ancora in corso le indagini per individuare l'assassino di Mamoud Diane.
Un quartiere portato all'esasperazione
Il quartiere, esasperato da anni, chiede a gran voce più presidi e controlli. A rendere difficile la vita in Barriera, non sono solo fatti drammatici come quelli appena avvenuti, ma anche e soprattutto un clima di degrado diffuso e la sensazione che, anche senza che ci scappi il morto, ci sia comunque una situazione di pericolo che influenza negativamente la vita di tutti, anche con conseguenze pesanti come quella di chiudere un'attività.
Come è successo a Silvio Prete, titolare di un negozio vintage, sconfitto dall'attività di spaccio indisturbato davanti alla sua boutique in via Feletto.
Dopo la chiusura del negozio, è intervenuto il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, che ha espresso profondo rammarico per l'accaduto, definendolo "un fallimento collettivo".
Il sentimento comune all'intero quartiere è che senza un'azione decisa e coordinata delle istituzioni, altre attività commerciali possano seguire lo stesso destino, impoverendo ulteriormente una zona della città già in evidente difficoltà.
La questione è stata affrontata in consiglio comunale dal sindaco Lo Russo che ha ribadito la disponibilità a collaborare con il ministro dell’Interno, il questore e il prefetto per contrastare la violenza. Il primo cittadino ha però poi mosso qualche dubbio circa l'efficacia delle cosiddette "zone rosse" e dei presidi fissi.