Rintracciato il pirata della strada che ha ucciso Elisa Bussa a Cavaglià
L'uomo sarebbe stato posto in stato di fermo, l'accusa nei sui confronti è di omicidio stradale.
Si chiamava Elisa Bussa, era una donna di 40 anni e nel tardo pomeriggio del 14 agosto scorso, è morta in un bruttissimo e fatale incidente stradale avvenuto in via per Santhià, a Cavaglia. La vittima era alla guida di una moto Honda Cbr che si è scontrata frontalmente con un'auto.
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Rintracciato l'autista pirata
Decisiva si è rivelata un'immagine presa dalle videocamere attive a Cavaglià, per identificare il soggetto alla guida dell'auto che potrebbe essere responsabile della morte della motociclista. Si tratterebbe di un cittadino del Benin, che vive a Dorzano e lavora a Cavaglià.
L'uomo sarebbe stato posto in stato di fermo, l'accusa nei sui confronti è di omicidio stradale. La formalizzazione dell'accusa è arrivata ieri, martedì 24 agosto 2021, nel tardo pomeriggio.
La probabile dinamica
Dalle prime indiscrezioni pare che entrambi i mezzi o forse solo uno dei due fosse in fase di sorpasso, per superare un trattore, in prossimità di una curva. Si cercano intanto dei testimoni per capire qualcosa di più.
Proseguono le donazioni per la famiglia
Dopo la morte di Elisa, è partita anche "la macchina della solidarietà". La 40enne, infatti, era disoccupata da tempo ed è anche per questo che le persone a lei più care vogliono dare un contributo economico che possa garantire un futuro ai suoi figli. E' possibile fare delle donazioni in due modi: il primo utilizzando l'Iban messo a disposizione per l'occasione. Il secondo è quello di recarsi di persona presso il negozio Cellular Network di via Pietro Cossa 13/C, a Torino, città dove viveva la centaura che abitava in borgo San Paolo, in via Capriolo.
Oppure si può fare una ricarica Postepay sulla carta intestata al titolare del negozio, Luigi Vetri: 4023 6009 4196 8333 CVNLCU69T02L219H.