Disabile ridotta a schiava dalla ex badante del padre morto a Nichelino
La vicenda risale al 2019, ma sono state necessarie lunghissime e complesse ore di lavoro per arrivare alla fase conclusiva dell'indagine
Due donne di 66 a 44 anni (italiane), residenti a Nichelino, sono state arrestate e messe ai domiciliari con l'accusa di riduzione in schiavitù, pestaggi, umiliazioni, con l'aggravante della crudeltà, nei confronti di una donna disabile psichica di 55 anni. Quest'ultima, secondo quanto emerso, viveva con loro dopo la morte del padre di lei.
Il mantenimento
Per accudire la figlia le due donne che (per lungo tempo hanno accudito l'uomo), si sono presi il mantenimento accogliendole allo stesso tempo nella loro abitazione. Successivamente, sono partiti i primi maltrattamenti che si sono poi verificati nel corso dei mesi prima dell'arresto.
La denuncia
A denunciare le due donne sono stati i vicini di casa e il tutore legale della disabile. La 44enne (almeno sempre secondo quanto emerso) pare che obbligava la 55enne a fare cose che non doveva, ad esempio, pulire l'intero appartamento fino a notte fonda e alzarsi presto la mattina. Le botte sarebbero arrivate quasi subito, prima a mani nude poi con l'uso di bastoni di ferro. In un caso con il ferro da stiro, come punizione. Isolata dal mondo esterno, non poteva parlare con nessuno. Dormiva per terra e le indagini avrebbero anche appurato come venisse lasciata di notte sul balcone in pieno inverno. Spesso a digiuno, la vittima per sfamarsi rovistava nella spazzatura di casa in cerca di cibo. La vittima è stata poi trasferita in una comunità protetta. La vicenda risale al 2019, ma sono state necessarie lunghissime e complesse ore di lavoro per arrivare alla fase conclusiva dell'indagine. Sono state coordinate dai pm Antonella Barbera e Chiara Canepa della procura torinese.