Reddito di cittadinanza e permessi di soggiorno, sequestro da 1,6 milioni
Coinvolti due coniugi (un cinquantenne egiziano e una trentasettenne rumena)
La Guardia di finanza di Torino, dopo alcune indagini hanno sequestrato beni nei confronti di due coniugi (un cinquantenne egiziano e una trentasettenne rumena) gravitanti sul capoluogo piemontese, già destinatari di misure cautelari personali in un distinto procedimento penale in quanto ritenuti responsabili di reati di associazione per delinquere finalizzati all’ingresso e alla permanenza illegale nel territorio dello Stato oltreché a una serie di numerosissimi reati fine, essenzialmente consistenti in truffe ai danni di Enti pubblici per ottenere prestazioni economiche di varia natura in assenza dei presupposti, tra l’altro attraverso false attestazioni per percepire il reddito di cittadinanza, produzione di false attestazioni di lavoro dipendente per usufruire di indennità di maternità o NASPI e richieste di rinnovo o rilascio di permessi di soggiorno per persone non aventi diritto. Ciò costituendo un sodalizio strutturato e articolato, anche avvalendosi dell’opera di terzi soggetti e di società di comodo.
Le indagini hanno riguardato i suddetti soggetti, i componenti del nucleo familiare nonché terzi interessati e hanno consentito di rilevare una significativa disponibilità di beni, a fronte degli esigui redditi dichiarati negli ultimi 7 anni, così avvalorando l’ipotesi che gli stessi vivessero abitualmente grazie ai proventi delle attività illecite.
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Gli accertamenti
Gli accertamenti hanno permesso di rilevare dei dubbi tra cespiti patrimoniali posseduti e fonti reddituali dichiarate, il Tribunale di Torino, quindi condividendo gli esiti delle attività svolte dai militari operanti, ha disposto il sequestro di 32 unità immobiliari, delle quote di due società, di una ditta individuale e di 10 rapporti finanziari, dal valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro.