Quei "regali" di Marella Agnelli che John Elkann ha nascosto al Fisco e l'altra ipotesi della "cassaforte"
Secondo i pubblici ministeri, sarebbe proprio il primogenito Elkann ad aver studiato la "regia"del trasferimento di parte del tesoro dell'Avvocato nascosto all'estero a lui e ai suoi due fratelli Lapo e Ginevra
Continua a far parlare la vicenda giudiziaria che vede coinvolti gli eredi della famiglia Agnelli, i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, nipoti della vedova dell’avvocato Gianni Agnelli, Marella Caracciolo, morta nel 2019: sono accusati d'aver architettato una complessa messinscena per far risultare la zia residente in Svizzera, quando invece non lo era.
Ma perché l'avrebbero fatto? Al momento le ipotesi investigative sono due: la prima è che i tre volessero sostanzialmente evadere il Fisco, ma c'è anche un altro filone d'indagine che si concentra sulla cosiddetta "cassaforte di famiglia", ovvero la società Dicembre (che controlla aziende come Stellantis, Juventus o Gedi, per intenderci): in sostanza lo stratagemma svizzero sarebbe stato ideato più per evitare che la madre dei tre fratelli, Margherita Agnelli, potesse pretendere le quote della società, più che per pagare meno tasse in Italia (come se i soldi agli Agnelli non bastassero).
Quei "regali" di Marella nascosti al Fisco
Gioielli e quadri nascosti agli occhi del Fisco e a Margherita Agnelli. Negli inventari e nei documenti vengono presentati come regali di Marella Caracciolo ai tre nipoti, parliamo soprattutto di quadri e gioielli e tra questi anche un paio di orecchini con diamanti blu dal valore di 78 milioni di euro. Ciò che i finanzieri ipotizzano però è che si tratti di beni che siano stati divisi tra i fratelli Elkann dopo la morte della nonna.
Quadri e gioielli per milioni di euro
Uno stratagemma per ridurre l'eredità ed eludere la tassazione italiana. Così, gli orecchini di diamante sarebbero andati a Ginevra, a lei anche una Marilyn Monroe di Andy Warhol e i tre studi per un ritratto di Gianni Agnelli di Balthus, a Lapo invece è andato Glaçons, Effet Blanc, 1894 un quadro da 17 milioni di euro di Claude Monet che Margherita aveva denunciato perché sparito da Villa Frescot. A John un Batman di Warhol e di una Torre Eiffel rossa di Delaunay.
Una strategia per eludere le tasse
Secondo i pubblici ministeri, sarebbe lui, il primogenito Elkann, ad aver studiato la "regia"del trasferimento di parte del tesoro dell'Avvocato nascosto all'estero a lui e ai suoi due fratelli. Conti offshore tra isole vergini, Bahamas e Lussemburgo per oltre 700 milioni di euro che in pochi anni hanno fruttato 116 milioni di euro su cui - è la tesi dei pm - si sarebbero dovute pagare le tasse in Italia.
Gli elenchi emergono dal decreto di sequestro di 74 milioni di euro che gli avvocati degli Elkann definiscono illegittimo e che sostengono non dovevano essere diffusi e rispetto al tesoro nascosto i legali sono irremovibili:
"i fratelli Elkann hanno sempre assolto i loro oneri fiscali, e i loro beni sono alla luce del sole".
Il piano segreto di Elkann
Ciò che attira l’attenzione, ora, è il cosiddetto "piano segreto" spicca tra le carte una mail, indirizzata direttamente a John Elkann, in data 8 luglio 2011, dell’avvocato svizzero Peter Hafter, ingaggiato come consulente sulle questioni per il cambio di abitazione di Donna Marella Agnelli - da Sainkt Moritz a Lauenen al fine di convalidarne la residenza svizzera e dunque facendo sottostare ogni atto compreso quello testamentario al diritto elvetico anziché quello italiano.
Una casa che nella realtà la vedova di Gianni Agnelli non avrebbe mai abitato e dove però era evidente un continuo via vai di domestici per far credere che l’abitazione fosse realmente abitata tutto l’anno.
Un piano talmente ben riuscito che le autorità svizzere non hanno mai sospettato qualcosa di più di un cambio di domicilio.
E adesso però che il caso è di dominio pubblico, sembra sempre più ineluttabile una mossa da parte della Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa).
Si continua a scavare nei caveau di famiglia
La Procura di Torino, entrando nei caveau e negli uffici di chi - da più di vent'anni - custodisce i segreti sul passaggio di potere e denaro da Gianni Agnelli a John Elkann, continua nel suo lavoro per fare luce sui motivi che hanno portato gli Elkann a eludere una parte di eredità della nonna Marella.
E' probabile che le varie mosse dei fratelli, come quella di far credere che la nonna stesse in Svizzera, fossero pensate per evitare che Margherita Agnelli potesse tornare a pretendere le quote della Dicembre.
Proprio per le quote della Dicembre si parla di un acquisto di cui i finanzieri però non hanno trovato traccia durante le perquisizioni di febbraio e l'analisi, nei mesi successivi, dei documenti sequestrati. Così come non si trovano gli originali degli atti con le firme di Marella Caracciolo che gli investigatori ipotizzano siano false.