Professionista della Torino bene abusava di bambini e scambiava video pedopornografici sul dark web
Incredibilmente, nessuna delle vittime, nonostante gli abusi andassero avanti da moltissimi anni, ha mai manifestato alcun segnale di disagio.
Vent'anni di carcere per un professionista di 50 anni della "Torino per bene", che era stato arrestato in fragranza di reato dalla Polizia postale lo scorso 12 aprile 2021 per aver abusato alcuni minori (i suoi figli e quelli di una coppia di amici) e diffuso materiale pedopornografico sul dark web.
L'inchiesta
Nel corso dell'inchiesta, inizialmente si pensava che fossero solo due i bimbi abusati, poi sono stati trovati altri due per cui è scattato il secondo ordine di custodia cautelare in carcere. Successivamente, vennero alla luce in tutto almeno cinque casi accertati di violenze sessuali anche nei confronti di altri tre minori (sempre all'epoca dei fatti).
La sentenza
Nella giornata di ieri, mercoledì 19 gennaio 2022, il tribunale di Torino ha emesso una nuova sentenza in cui ha inflitto 20 anni di reclusione (la pena massima prevista dal rito abbreviato), al libero professionista. La sentenza di primo grado è stata firmata dal giudice Giacomo Marson.
La condanna a vent’anni rispecchia quanto aveva chiesto il pubblico ministero Elisa Bergamasco, che non ha mai nascosto il proprio sconcerto sulla vicenda.
Materiale pedopornografico
In casa del 50enne, la polizia lo scorso anno (durante una perquisizione) aveva ritrovato sul suo computer enormi quantità di materiale pedopornografico che aveva diffuso sul dark web: circa 300 mila file e 9000 video autoprodotti suddivisi in cartelle per anno. In diversi video il pedofilo si mostrava in viso convinto di non rischiare nessuna denuncia da parte delle autorità.
Il comportamento insospettabile dell'uomo
Il libero professionista che abitava nel salotto buono del capoluogo sabaudo, nel tempo aveva sempre mostrato comportamenti insospettabili che non avevano creato dubbi da parte di nessuno. Un uomo capace di captare la fiducia delle proprie vittime e persino di conquistarne l’affetto.
Nessun segnale di disagio
Nessuna delle vittime, nonostante gli abusi andassero avanti da moltissimi anni, ha mai manifestato alcun segnale di disagio, né a casa né a scuola. Un punto che rende ancora più "eclatante" questa brutta vicenda.
Gli inquirenti: "Un lupo travestito da agnello"
Durante le indagini gli inquirenti hanno definito l'uomo "un lupo travestito da agnello", date le sue capacità di sedurre le vittime.