Processo Fatima, la mamma: "La mia bimba lanciata giù dal balcone come un pallone"
L'uomo ha sempre negato di aver agito intenzionalmente, sottolineando di non aver mai voluto uccidere la piccola
Porterà con sé il dolore di averla fatta cadere dal terzo piano per tutta la vita, per colpa di quel gioco, quel "vola vola" che piace tanto ai bimbi. Sono scuse spontanee quelle di Mohssine Azhar, l'uomo di 32 anni accusato di aver ucciso la figlioletta della compagna il 13 giugno del 2022.
L'uomo ha sempre negato di aver agito intenzionalmente, sottolineando di non aver mai voluto uccidere la piccola Fatima pur accettando le responsabilità per il tragico incidente. La pm Valentina Sellaroli è però convinta che si tratti di omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà.
Le testimonianze dei poliziotti
A essere ascoltati come primi testimoni di questa orribile vicenda sono stati i poliziotti giunti in via Milano subito dopo la chiamata in centrale. Il quadro che emerge dai loro racconti è complicato: al loro arrivo l'uomo infatti era completamente fuori controllo e invece di preoccuparsi delle condizioni della bimba stava discutendo con la madre.
La testimonianza della mamma di Fatima
Proprio la mamma della piccola ha lasciato una dichiarazione che non lascerebbe dubbi circa le vere intenzioni del patrigno di Fatima. La donna ha infatti raccontato che Fatima si era avvicinata all'uomo per dargli un bacio e ringraziarlo per un regalino che le aveva fatto, Mohssine però in quel momento era nervoso e stava discutendo con lei, in un momento di rabbia è andato fuori controllo, ha preso la piccolina e l'ha lanciata in cortile come se fosse un pallone.