TORINO

Processo Fatima, in aula un esperto di lettura del labiale per descrivere le immagini di videosorveglianza

Nella giornata di ieri si è tenuta una nuova udienza

Processo Fatima, in aula un esperto di lettura del labiale per descrivere le immagini di videosorveglianza
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Nella giornarta di ieri, 6 marzo 2023, nella maxi aula del Palagiustizia di Torino, si è svolta una nuova udienza in merito alla morte di Fatima, la bambina che ha perso la vita cadendo da un ballaoio, il 13 gennaio 2022. Alla seduta non ha partecipato la mamma Lucia, che quella sera vide la scena dal suo balcone: inizialmente parlò di un incidente, poi disse che il compagno aveva lanciato di proposito la piccola.

Le riprese delle telecamere

In aula, sono stati fatti vedere alcuni spezzoni di video, in particolare i minuti subito successivi alla morte della piccola Fatima, ripresi dalle telecamere di sorveglianza nel cortile del condominio di via Milano, nel quartiere Porta Palazzo.

Si vede Mossine Azhar (oggi imputato per omicidio volontario) che prima esce sulla strada e poi rientra nel cortile, agitato, e parla con la madre della piccola, Lucia Chinelli.

“Mi sembra morta… Non toccarmi… Cosa faccio?”

Sono queste le parole dell'uomo, ricostruite in aula da un esperto di lettura del labiale. Gli inquirenti hanno analizzato anche la comunicazione non verbale, quella del corpo, tra l'imputato e la mamma. Mossine appare molto spaesato e in stato di ansia, mentre la donna cerca di rassicurarlo.

La tesi dell'uomo: "E' stato un incidente"

Da sempre l'uomo continua a sostenere che la morte della piccola sia avvenuta per un incidente e che non è quindi un gesto volontario. Una tesi supportata nell'ultima udienza dai testimoni della sua difesa, come la sorella che nelle ore dopo la tragedia ha incontrato la mamma della piccola.

“La signora Lucia Chinelli mi ha tranquillizzato, mi ha detto: ‘Stai tranquilla, è stato un incidente, solo un incidente’”, ha spiegato di fronte alla corte.

A complicare la posizione di Azhar, un episodio di violenza emerso dal suo passato tra le varie testimonianze: nel 2017 avrebbe tentato di buttare dal balcone l'allora fidanzata. I punti di forza della procura, al di là delle testimonianze, sono racchiuse nelle ricostruzioni della polizia scientifica effettuate nel mese di febbraio, che ha ricostruito la scena del crimine in un filmato in 3D, e dai riscontri della Mobile. Nella prossima udienza saranno i medici legali e altri consulenti tecnici a dire la propria in aula.

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